Facebook, maglie più strette nel controllo dei contenuti grazie all’oversight board
Negli ultimi tempi, è noto, Facebook non ha avuto vita facile. Troppe le critiche che hanno riguardato e riguardano il social network da più di 2 miliardi di iscritti. Perciò il fondatore ed amministratore delegato Mark Zuckerberg ha annunciato la istituzione del c.d oversight board composto, in questa sua prima versione da venti membri, con competenze e background molto eterogenei. L’idea di un organo di controllo di questo genere era già stata annunciata nel novembre del 2018, a seguito delle questioni inerenti le interferenze della Russia sia in Facebook ma anche in altri social network.
Si tratta di un collegio indipendente che può addirittura ribaltare le decisioni prese dalla stessa società in merito alla limitazione dei contenuti, atteggiandosi come da vera “Corte Suprema”.
Il compito principale sarà quello, appunto, di passare in rassegna i contenuti che riceverà tramite il sistema di gestione dei contenuti (c.d. content management system) connesso alle piattaforme di proprietà della Facebook Inc. (Facebook, Instagram, Whatsapp). La decisione finale in merito alla questione esaminata, e quindi se sarà consentito lasciare o meno il contenuto online, sarà presa in maniera collegiale. L’attività di controllo prenderà avvio a partire dal mese prossimo.
La composizione dell’oversight board è piuttosto eterogenea, e vede al suo interno avvocati, giornalisti, attivisti in favore dei diritti umani e altri accademici, e tutti presentano un certo grado di competenze in materia di libertà di culto, digital rights, diritti civili, bilanciamento fra diritti, censura e limitazione dei contenuti. Come sopra menzionato, la prima composizione sarà di venti membri, e si cercherà di incrementarla fino quaranta.
Tra i membri illustri possiamo citare Alan Ruspridger (ex direttore del “The Guardian”), Andras Sajo (ex giudice e vice presidente della Corte europea dei diritti dell’uomo), Helle Thorning-Schmidt (ex Primo Ministro danese).
L‘oversight board disporrà di un fondo di circa 130 milioni messi a disposizione da Facebook con l’intento di coprire i costi operativi per i prossimi sei anni.
Qui potete trovare la lista completa dei venti membri:
- Afia Asantewaa Asare-Kyei: avvocato dei diritti umani presso l’Open Society Initiative for West Africa
- Evelyn Aswad: docente presso la University of Oklahoma College of Law ed ex senior lawyer presso il U.S. State Department
- Endy Bayuni: giornalista e due volte direttore del Jakarta Post
- Catalina Botero-Marino: vice presidente Facebook Oversight Board, dean presso la Universidad de los Andes Faculty of Law
- Katherine Chen: ricercatrice comunicazione presso la National Chengchi University ed ex regolatrice della comunicazione nazionale in Taiwan
- Nighat Dad: avvocato digital rights
- Jamal Greene: vice presidente Facebook Oversight Board, docente per la Columbia Law School
- Pamela Karlan: docente presso Stanford e avvocato presso la Corte Suprema degli Stati Uniti
- Tawakkol Karman: premio Nobel per la pace
- Maina Kiai: direttore del Human Rights Watch’s Global Alliances and Partnerships program
- Sudhir Krishnaswamy: vice rettore presso la National Law School of India University
- Ronaldo Lemos: technology, avvocato specializzato in intellectual property e media
- Michael McConnell: vice presidente Facebook Oversight Board, docente presso Stanford Law School
- Julie Owono: avvocato specializzato in digital rights e anti-censorship alla guida di Internet Sans Frontieres
- Emi Palmor: ex direttrice generale del Ministero di giutizia Israeliano
- Alan Rusbridger: ex direttore del “The Guardian”
- Andras Sajo: ex giudice e vice presidente della Corte europea dei diritti dell’uomo
- John Samples: aiuta a guidare un gruppo di riflessione libertario e scrive ampiamente sui social media e sulla regolamentazione del linguaggio
- Nicolas Suzor: docente presso la Queensland University of Technology Law School
- Helle Thorning-Schmidt: vice presidente Facebook Oversight Board, ex Primo Ministro danese