Italia, settimo trimestre consecutivo di recessione, anche la Francia in crisi

Pubblicato il 15 Maggio 2013 alle 15:36 Autore: Francesco Di Matteo

E’ un record in negativo che cade come un macigno sull’Italia. Infatti, secondo i dati ISTAT, con l’ennesimo trimestre di recessione (-0.5%), l’Italia vive il 7 trimestre consecutivo di recessione economica. Notizie negative anche dal resto dell’eurozona, con l’ufficiale recessione della Francia e una situazione di stallo in Germania. Bene Regno Unito e Stati Uniti.

[ad]L’Italia è in crisi profonda, una recessione durissima. I dati dell’Istat dipingono una situazione economica che contraddice le previsioni della politica, la quale annunciava una imminente ripresa per il 2013, Tuttavia i dati dicono ben altro, con una recessione dello 0.5% nel primo trimestre, rispetto al PIL 2012 e del 2.3% rispetto allo stesso trimestre dell’anno scorso. Il calo, analizzando i dati, è dato da una regressione nei comparti dell’industria e dei servizi mentre, ad attenuare la recessione, è la crescita dell’agricoltura. Su base annua, la diminuzione del PIL è stimata sull’1.5%, rispetto ad un -1.3% atteso. L’unico dato positivo è l’attenuarsi della recessione rispetto all’anno scorso, quando invece del -2.3% del primo trimestre 2013 rispetto al 2012, si registrava un -2.8% dello stesso trimestre rispetto al 2011. Bene anche il confronto tra il -0.5% sul PIL dell’anno precedente rispetto al -0.9% dell’anno passato.

Secondo una ricerca della Confcommercio, la continua recessione è principalmente colpa della poca attenzione data ai trasporti e alla logistica dal 2001 ad oggi. Infatti, fa notare Confcommercio, in questi 12 anni l’Italia ha perso 24 miliardi di euro sul PIL, mentre se si fosse portato in pari alla Germania il sistema di trasporti e di logistica, l’Italia avrebbe avuto un incremento di 120 miliardi di euro sul PIL.

Ma la situazione è difficile in tutta l’Eurozona, dove i dati del primo trimestre dipingono un quadro difficilissimo. Infatti, le due principali economie europee mostrano segni d’affanno per la lunga crisi. La Germania fa registrare un timidissimo +0.1%, mentre le previsioni annunciavano un aumento dello 0.3%. In Francia la situazione è anche peggiore, dove si registra una contrazione dello 0.2%, rispetto alle aspettative dei mercati e degli economisti che prevedevano un -0.1%. Il ministro dell’economia francese, Pierre Moscovici, l’entrata dell’economia in recessione “non è una sorpresa”, ma era largamente previsto per via del “contesto difficile dell’area euro”. Ora sembra difficile mantenere le promesse del governo, che prevedevano una Francia che cresceva dello 0.1% nel 2013, ma appaiono addirittura ottimistiche le previsioni della commissione europea, che vedono una Francia con un PIL in calo almeno dello 0.1% mentre il deficit raggiunge il 4.2%, sforando quindi i patti europei. Il presidente Hollande ha poi negato una possibile alleanza con l’Italia contro la Germania.  ”Sarebbe contro l’interesse dell’Europa e di Italia e Francia” ha dichiarato il capo di Stato francese ribadendo comunque che con il premier Enrico Letta ”potremo lavorare insieme con uno spirito costruttivo nell’interesse dell’Europa”.

Nel primo trimestre del 2013 il PIL dell’Eurozona è calato dello 0.2%, mentre cala dello 0.1% il PIL dell’Europa a 27 stati. Rispetto al primo trimestre del 2012, secondo i dati eurostat, il PIL è calato rispettivamente dell’1% nell’Eurozona e dello 0.7% rispetto all’Europa a 27 Stati. Tutta un’altra storia, sembra, per Stati Uniti e Regno Unito che crescono rispettivamente dello 0.6% e dello 0.3%

 

L'autore: Francesco Di Matteo

Napoletano classe '92. Laureato in Scienze Politiche e delle relazioni internazionali alla Federico II di Napoli nel 2014, è appassionato di giornalismo e in particolare di politica, di analisi politica e di Scienza Politica, in generale. Tesserato a Libera, in passato ha ricoperto la carica di Coordinatore Regionale a livello giovanile nell'Italia dei Valori (2012). Cofondatore dell'associazione Agorà - Lavoro, Partecipazione e Libertà. Attualmente collabora anche con "Il Roma" ed è co-fondatore della testata indipendente "Libero Pensiero".
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