Romano Prodi rinnega il Partito Democratico
Per arrivare all’ultimo, incredibile episodio: il Partito democratico che propone per acclamazione il suo fondatore come candidato alla Presidenza della Repubblica e poi, in Parlamento, fa mancare 101 voti, bruciandolo.
In realtà questa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, ma è da tempo che il Professore fatica a vedere in casa dei Democratici qualcosa che assomigli vagamente al progetto originario. Non si contano le volte che si è tappato la bocca per paura di danneggiare il partito.
Poco meno di un anno fa, parlando con il Corriere della Sera , ci fu un primo sfogo: “La spinta al suicidio di questo partito non ha limiti”. E gli ultimi mesi hanno solo dato ulteriori conferme al pensiero del Professore. Forse è vero quello che tanti prodiani vanno dicendo: “non è Prodi a uscire dal Pd: è il Pd che è uscito da lui”.
In tutto ciò, la questione della tessera, anche se altamente simbolica, diventa poco più di un dettaglio.