Dopo la leggera flessione del PDL riportata nei giorni scorsi dai sondaggi elettorali, IPR vede oggi il centro destra ancora in salita.
[ad]Rispetto all’ultimo sondaggio IPR di una settimana fa, il PDL guadagna infatti un punto percentuale portandosi al 28%, +6,4% rispetto alle elezioni politiche. In calo invece la Lega, che scende dal 4 al 3,5% mentre i partiti di centro sinistra rimangono tutti stabili rispetto al 7 Maggio, con SEL (5,5%) che conferma la crescita rispetto al giorno delle elezioni ed il PD (22%) che non riguadagna i punti persi in questi due mesi e mezzo. Stabile anche la coalizione di centro, con tutti i partiti in calo a confronto con il risultato ottenuto il 24 e 25 Febbraio e un totale di preferenze ottenute dalla coalizione che supera di poco il 6%. In calo anche il M5S, che passa dal 26,5% del 7 Maggio al 24% del 14, giorno in cui è stato condotto lo studio IPR. Rimane stabile invece secondo il sondaggio la quota di chi non andrebbe oggi a votare, altro dato discordante rispetto alla maggior parte degli altri sondaggi che vedono il partito dell’astensione in crescita.
Il sondaggio IPR ha sondato però anche la fiducia degli Italiani nel governo di Enrico Letta, e ci mostra la sua evoluzione dal giorno dell’incarico: se inizialmente l’esecutivo incontrava il favore del 43% degli Italiani, la cifra è salita di 5 punti la settimana successiva (30 Aprile), ma oggi sembra essere di nuovo in calo. Una buona metà degli Italiani non sembra infatti essere fiduciosa riguardo al patto tra PD e PDL, e pensa che il governo non potrà reggere a lungo, anche alla luce del fatto che probabilmente le vicende giudiziarie di Berlusconi influiranno sulla stabilità del governo (la pensa così il 53% degli intervistati).
Infine il sondaggio IPRha valutato la fiducia che hanno gli Italiani nella possibilità che il Governo riesca a realizzare quattro interventi ritenuti fondamentali. Il 55% degli Italiani crede che l’esecutivo riuscirà a sospendere l’IMU sulla prima casa, il 37% che si farà una legge per favorire l’occupazione giovanile, mentre il 30% degli intervistati si aspetta agevolazioni per le nuove imprese e il 28% pensa che verrà eliminato il finanziamento pubblico ai partiti.