Della querelle tra Ingroia e il CSM non si vede una fine, e sarà così almeno fino alla sentenza del Tar prevista per il 23 maggio. Il PM palermitano aveva, infatti, fatto ricorso verso la ricollocazione al tribunale di Aosta.
[ad]E’ arrivato ieri nel suo nuovo ufficio ad Aosta, dove gli è stato affidato il ruolo di sostituto procuratore. All’arrivo nel suo nuovo ufficio, il PM palermitano è stato accolto da una folla di sostenitori, sprovvisti di striscioni o cartelloni, che volevano mostrare il loro sostegno al nuovo sostituto procuratore. Ingroia ha preso poi possesso del suo ufficio, nell’ultimo giorno disponibile, ed è stato a pranzo con il procuratore capo Marilinda Mineccia ed il presidente del tribunale Massimo Scuffi, prima di ritornare in Sicilia. Infatti, come dichiarato dal procuratore capo, Ingroia ha deciso di usufruire di un periodo di ferie. Ingroia ha richiesto 30 giorni di ferie, dei 68 arretrati, e tornerà in ufficio il prossimo 20 giugno.
Antonio Ingroia, però, trova stretto l’incarico nel tribunale alpino. Infatti, quando gli fu comunicata la nuova destinazione, dopo la fallimentare esperienza politica con Rivoluzione Civile, decise di ricorrere al TAR del Lazio. La motivazione, ribadita anche ieri all’ANSA, è che “secondo le circolari del CSM, possibili nuove collocazioni dovevano essere la corte di cassazione o la procura nazionale antimafia”. Ingroia però ha deciso di accettare l’incarico al tribunale di Aosta, in “attesa della sentenza del 23 maggio”. Dalle parole del nuovo sostituto procuratore di Aosta, però, si nota un certo tono polemico nei confronti del CSM dal quale si sente punito. Ingroia, che qualche settimana fa dichiarava di voler lavorare, ritiene di essere più utile “nella procura nazionale antimafia” rispetto alla procura di Aosta, “una procura professionale e con indagini di alto livello”.
Ma la posizione di Ingroia è ancora molto equivoca. Infatti, dopo aver dichiarato di dover fare “un passo indietro dalla politica” visto il suo nuovo incarico ad Aosta, ha deciso di voler essere presente con il suo nuovo movimento Azione Civile, nato dalle ceneri di Rivoluzione Civile, alla manifestazione del 18 Maggio a Roma organizzata dalla FIOM. La toga, poi, non risparmia nemmeno commenti per la manifestazione del PdL a Brescia. Secondo Ingroia è accettabile la protesta di un condannato nei confronti della magistratura, ma si dice perplesso dal fatto che la manifestazione sia organizzata da un partito e “vanti la presenza di ministri dello stato”. Infine, sembrano essersi calmate le acque tra il palermitano e il PM milanese Ilda Boccassini. Infatti Ingroia ha rivolto parole di stima nei confronti del PM per il lavoro fatto per il caso Ruby, elogiandone il lavoro.