Questa mattina ad Agorà è stato presentato il sondaggio pubblicato oggi da Swg, che mostra per le intenzioni di voto una situazione che sembra quasi essersi stabilizzata, ma da spunti interessanti sulle forze politiche in campo.
[ad]Per quanto riguarda le intenzioni di voto, vediamo infatti che le preferenze degli Italiani non sono sostanzialmente cambiate rispetto alla scorsa settimana.
Per tutti i partiti, le oscillazioni sono minime o nulle (è il caso di PD, M5S e Fratelli d’Italia), determinando ancora una volta la leadership del PDL, col 27,4%, seguito dal PD col 24% e dal M5S col 21,8%. Rimane alta SEL, che ha ormai superato la Lega, e cresce di pochi centesimi Scelta Civica (+0.4%).
Passando al Governo in carica, vediamo che, al contrario di quanto indicato da altri sondaggi degli ultimi giorni, la fiducia nell’esecutivo sarebbe in forte calo, raggiungendo oggi il 34%: era più alta di 9 punti due settimane fa, e di 5 punti il giorno 10 Maggio, data dell’ultimo sondaggio Swg. Cala anche la fiducia nella figura del Presidente del Consiglio, Enrico Letta: il primo ministro perde 7 punti rispetto al 10 Maggio, scendendo al di sotto della metà dei consensi, mentre i due politici che godono di maggiore fiducia da parte degli Italiani si confermano Napolitano (57%) e Renzi (55%).
Rimanendo in tema governo, l’istituto ha indagato quali siano, secondo i diversi elettorati, gli interventi che il governo Letta dovrebbe affrontare per primi tra gli obiettivi dei primi 100 giorni di governo. Secondo gli elettori di centro sinistra, il problema più rilevante è la risoluzione del problema esodati ed il rifinanziamento della cassa integrazione, gli elettori di centro destra vorrebbero subito la sospensione dell’IMU (non a caso cavallo di battaglia della campagna elettorale di Berlusconi), mentre il M5S insiste sui tagli ai costi della politica, chiedendo la riduzione del numero di parlamentari.
Vediamo infine le valutazioni chieste dal sondaggio Swg rispetto a due leader delle forze politiche presenti in Parlamento, Grillo e Berlusconi. Iniziando col M5S, vediamo che secondo la metà degli elettori (sia i totali che solo i grillini) il MoVimento non potrebbe esistere senza la forte leadership del suo capo. Tra i Si, vediamo una differenza tra gli elettori totali (29%) e gli elettori M5S (42%), che credono più nel progetto politico dei 5 Stelle e non solo al loro leader, mentre il 19% dei votanti e l’8% dei grillini non sa dare una risposta.
Passando a Berlusconi, vediamo che gli elettorati di centro sinistra e di centro destra sono fortemente polarizzati rispettivamente a favore della magistratura e di Berlusconi, con quasi il 90% degli elettori di centro sinistra che non credono in un accanimento dei giudici, mentre la stessa cifra di elettori di centro destra crede che lo vogliano semplicemente “fare fuori”. Scopriamo invece che tra i 5 Stelle un elettore su 4 crede nell’accanimento contro Silvio Berlusconi, anche se la maggioranza assoluta (64%) rimane di parere negativo.