UK – USA: iniziati i negoziati per l’accordo commerciale

Pubblicato il 8 Maggio 2020 alle 13:57 Autore: Maria Teresa Lacatena

Dopo tre anni e mezzo di trattative, il 31 gennaio 2020 il Regno Unito è ufficialmente uscito dall’Unione europea. Nonostante i diversi negoziati per trovare un accordo che potesse essere il migliore per le due parti, la relazione tra Regno Unito e UE era e resta tutt’ora molto tesa. Gli scontri in sede di negoziazione non hanno fatto altro che peggiorare una situazione già molto delicata. Non è un caso quindi, che il Regno Unito abbia deciso di guardare al di là dell’Oceano Atlantico, per poter stringere un accordo commerciale di libero scambio con gli USA, attuando così uno dei primi obiettivi del dopo Brexit. Gli Stati Uniti e il Regno Unito sono rispettivamente la prima e la quinta economia più grande del mondo e, secondo quanto riportato dal Dipartimento per il Commercio internazionale del Regno Unito, gli Stati Uniti sono il più grande partner commerciale bilaterale. Inoltre, il commercio totale tra Regno Unito e Stati Uniti è stato valutato a 220,9 miliardi di sterline nell’ultimo anno, più di 700 miliardi di sterline sono stati investiti nelle economie dei due Paesi e ogni giorno, più di un milione di americani vanno a lavorare per le aziende del Regno Unito, mentre più di un milione di britannici vanno a lavorare per le aziende americane.

Vista l’emergenza Coronavirus, il primo incontro si è tenuto in video-conferenza lo scorso 5 maggio e ha visto come protagonisti il Segretario di Stato per il Commercio internazionale britannico Liz Truss e il Rappresentante per il commercio Usa Robert Lighthizer. Questo primo appuntamento ha aperto la strada ad una serie di incontri virtuali che dureranno per due settimane e che vedono la partecipazione di più di 200 persone provenienti da agenzie e dipartimenti governativi di entrambi gli Stati. La squadra britannica è guidata da Oliver Griffiths, Direttore dei Negoziati USA presso il Dipartimento per il Commercio Internazionale, mentre quella statunitense è capeggiata da Dan Mullaney, Assistente del Rappresentante Commerciale USA per l’Europa e il Medio Oriente. La scelta di voler stringere un accordo commerciale con gli USA non è casuale, infatti da entrambe le parti è forte l’idea secondo la quale un accordo di libero scambio possa aiutare le rispettive economie nella ripresa dal Covid-19. A questo proposito, durante la prima seduta, il Segretario Truss ha affermato che gli Stati Uniti sono il nostro più grande partner commerciale e l’aumento del commercio transatlantico può aiutare le nostre economie a riprendersi dalla sfida economica posta dal Coronavirus. Vogliamo raggiungere un accordo ambizioso che apra nuove opportunità per le nostre imprese, porti maggiori investimenti e crei posti di lavoro migliori per le persone in tutto il paese.

I leader dei due Stati hanno precisato che l’accordo commerciale sarà un accordo moderno, progettato per le economie altamente avanzate e sofisticate. Entrambi i governi sono impegnati a mantenere alti livelli di salute, sicurezza e protezione ambientale che serviranno da modello di accordo di libero scambio per il mondo.

Visto il possibile isolamento del Regno Unito a causa dei difficili rapporti con l’UE, dietro questo accordo di libero scambio ci sono molte aspettative. Allo stesso tempo però, molti ritengono che il momento storico che stiamo attualmente vivendo non possa essere considerato uno dei migliori per la negoziazione di un trattato di tale portata. Oltre a ciò, va aggiunta l’idea del Segretario di Stato ombra Emily Thornberry, la quale ha dichiarato alla BBC che l’accordo commerciale concepito va a beneficio delle grandi aziende che stanno dietro all’industria americana, all’agricoltura e alla sanità, che avrà implicazioni molto reali sui diritti dei lavoratori, sulla tutela dell’ambiente, sul cibo che mangiamo e sul nostro amato Sistema sanitario nazionale […] I laburisti insisteranno sul fatto che qualsiasi accordo commerciale proposto sia soggetto ad un adeguato controllo, e non permetteremo che gli interessi del popolo britannico siano sacrificati per aumentare i profitti delle aziende statunitensi.

Tuttavia, i negoziati sono stati avviati e le prossime settimane saranno decisive per avere una più chiara idea della situazione e comprenderne gli sviluppi.