Testate giornalistiche, radio, televisioni. In questi giorni i riflettori sono tutti puntati sul Palazzo di Giustizia di Milano. Lì dentro sta andando in scena l’ennesima puntata del processo Ruby in cui è coinvolto il presidente del Pdl Silvio Berlusconi. Ragazze avvenenti, soubrette, semi sconosciute vengono investite dai flash dei fotografi e mitragliate di domande dai giornalisti. Prendete ancora soldi dal Cavaliere? Come erano le feste ad Arcore? Avete fatto sesso con Berlusconi? Le solite domande e le solite risposte. Si ci paga ancora. Erano cene eleganti. No niente sesso, solo innocenti goliardiche festicciole private. Questo ha ripetuto oggi davanti ai giudici Karima El Mahroug, meglio conosciuta come Ruby Rubacuori. Un circo Barnum che attrae mediaticamente e di cui non si può non parlare perché al centro di tutto c’è lui, il Cavaliere. Che ora vuole diventare protagonista di questa stagione politica che è uguale a quella precedente ma per lui rappresenta l’ultima spiaggia per rimanere in sella. Con una sua condanna infatti, il governo cadrebbe “pochi minuti prima che venga pronunciata la sentenza” come hanno rivelato i suoi fedelissimi. La sinistra osserva e aspetta al di là del guado, sperando che il nemico venga eliminato.
[ad]Intanto si continua a gridare alla morale perduta. “Berlusconi dovrebbe dimettersi”. “In un Paese normale un senatore della Repubblica avrebbe rimesso la sua carica e sarebbe sparito dalla politica”. Sarà vero ma l’Italia non è un Paese normale come non lo sono gli italiani. A loro non frega niente del processo Ruby o di quello che fa Berlusconi nelle segrete stanze di Arcore. A loro interessa solo avere uno stipendio a fine mese, meno tasse da pagare e qualche soldo in più per tirare avanti e magari farsi anche una vacanzina al mare. Lo hanno fatto capire anche alle ultime elezioni. Quasi 10 milioni di persone hanno votato il Cavaliere. Fregandosene di Ruby, lap-dance e ragazzine minorenni.