Botta e risposta fra il capo della diplomazia americana Kerry e il ministro degli esteri russo Lavrov. Dopo le assicurazione dell’amministrazione Obama sulla volontà di trovare una soluzione alla questione siriana, anche la Russia si impegna per la ripresa del processo negoziale nel conflitto arabo-israeliano in Medio Oriente. Ma Mosca pone le sue condizioni e accelera i tempi. Questo è quanto ha dichiarato il ministro degli Esteri Sergei Lavrov in un’intervista a “Al-Mayadeen” (importante network libanese) e dove non risparmia critiche alla condotta diplomatica dell’Occidente (USA e UE in primis), a suo dire troppo attendista.
[ad]”Abbiamo da tempo richiamato l’attenzione dei nostri interlocutori sul fatto che il Quartetto per Medio Oriente, che comprende la Russia, l’Unione europea, le Nazioni Unite e gli Stati Uniti, ha assunto un atteggiamento inaccettabilmente passivo”. Ha detto il ministro. Lavrov ha ricordato come in diverse occasioni i membri del “Quartetto” abbiano avuto l’opportunità di incontrarsi, ma non lo abbiano deliberatamente fatto. Allo stesso tempo, il ministro russo ha sostenuto: “non vogliamo essere criticati ingiustamente come appena accaduto per aver atteso la ripresa del processo negoziale. Per fare questo abbiamo bisogno di precise condizioni e di garanzie diplomatiche”.
“Siamo convinti che in questa fase non basta soltanto riunire il Quartetto attorno a un tavolo ed elaborare soluzioni che poi che verranno presentate passivamente agli israeliani e ai palestinesi “. Ha proseguito Lavrov nell’intervista. “Noi siamo consapevoli della necessità di connettere attivamente a ciò il ruolo della Lega degli Stati arabi, soprattutto perché essa in questa delicata fase sembra essere troppo presa dalle vicende siriane, e ha posto il problema palestinese in secondo piano”.
Il ministro ha ricordato come di recente la delegazione della Lega araba si sia recata a Washington, “dove ha presentato alla dirigenza americana il proprio approccio alla crisi, e la richiesta di un metodo flessibile di attuazione delle iniziative di pace. Ci auguriamo” – ha proseguito Lavrov – “che l’iniziativa di pace proposta dalla Lega araba non diventi oggetto di revisione”.
Secondo il ministro, la non risoluzione del problema palestinese è il vero e più importante fattore che permettere agli estremisti di reclutare nelle loro fila la popolazione araba e di fare proseliti. “Purtroppo – nota Lavrov – ciò continua perché la situazione di stallo che dura da molti anni, è utilizzata per l’addestramento dei giovani ad assumere atteggiamenti intolleranti nei confronti di chi cerca una soluzione politica. Il fatto che noi assistiamo alla diffusione massiccia dell’estremismo e delle attività terroristiche nelle regioni sahariane e nord africane è in gran parte una conseguenza delle questioni irrisolte” – ha concluso il ministro.
Dunque Russia sostiene con forza che continuerà ad appoggiare gli sforzi degli Stati arabi volti a promuovere il percorso di sviluppo democratico e che metterà in atto una serie di azioni volte ad assicurare una soluzione politica attendibile dei conflitti regionali, sulla base del diritto internazionale. Così come il ministro degli esteri russo aveva già dichiarato nel messaggio di benvenuto ai partecipanti della quarta Conferenza sul dialogo internazionale in Medio Oriente, tenutasi a Marrakech il 14 maggio, e che ha visto riuniti nella metropoli marocchina molti esperti russi e stranieri nel campo della storia e dei processi politici del Nord Africa e Medio Oriente, coinvolgendo politici e studiosi in un dibattito sui cambiamenti avvenuti nella regione a seguito della “primavera araba”.
Secondo Lavrov, la Russia, in qualità membro del Quartetto internazionale continuerà a “lavorare per far avanzare il processo di pace in Medio Oriente”. Mosca farà di tutto per “contribuire a superare la crisi siriana attraverso il dialogo sulla base del comunicato di Ginevra intitolato Gruppo d’Azione sulla Siria firmato e sottoscritto il 30 giugno 2012″.
Dalle dichiarazioni di uno dei più importanti esponenti della politica russa, emerge come la Russia stia assumendo in queste ultime settimane sempre di più l’iniziativa diplomatica sulla questione mediorientale proprio in un momento in cui gli Usa sono in difficoltà sul versante interno a causa degli scandali che stanno mettendo in difficoltà l’amministrazione Obama che impediscono agli Stati uniti di elaborare una strategia vincente e autorevole.