Corteo Fiom, Landini “Noi siamo la parte migliore del Paese”

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Moltissime persone (secondo gli organizzatori oltre 100.000) stamattina al corteo della Fiom che si è concluso con la manifestazione in Piazza San Giovanni, a Roma. Presenti operai metalmeccanici, esodati, studenti e disoccupati, tutti compatti nel denunciare le politiche di austerità e con l’obiettivo di spingere il governo a porre attenzione al  “diritto al lavoro, all’istruzione, alla salute, al reddito, alla cittadinanza e alla giustizia sociale”.

[ad]In testa al corteo, con lo striscione «Non possiamo più aspettare», il segretario della Fiom Maurizio Landini e il fondatore di Emergency Gino Strada. Presenti al corteo anche Rifondazione Comunista, Comunisti italiani,  Sel e Movimento 5 stelle, oltreché il giurista Stefano Rodotà.

Una volta in piazza, l’intervento più atteso è stato quello di Landini che, com’è ovvio, ha messo al centro il lavoro: “Bisogna ragionare – dice il segretario della Fiom – oltre l’emergenza. Occorre il blocco licenziamenti e la riforma degli ammortizzatori sociali, con l’estensione della cassa integrazione facendo pagare a tutti un contributo. Bisogna anche  introdurre il reddito di cittadinanza per combattere la precarietà”. Anche il decreto di ieri del governo, con il quale si è sospeso il pagamento dell’Imu, non è esente da critiche: “Che l’Imu sia una tassa fatta male non c’è dubbio, ma non va cancellata per tutti: va mantenuta per le grandi proprietà”, spiega Landini prima della partenza del corteo. “Io vedo altre priorità, come non aumentare l’Iva e detassare il lavoro dipendente, come costruire un piano di investimenti e tassare i grandi patrimoni e le rendite finanziarie. Su questo non ho sentito una discussione sufficiente di questo governo”. Il rischio che si corre, ha proseguito, è quello di un esecutivo “bloccato sotto il ricatto di Berlusconi”.

Landini ne ha per tutti, anche per Angela Merkel, oggi a Roma in visita al Papa: “Spero che la Cancelliera Merkel ascolti le parole di Papa Francesco, che sta lanciando messaggi contro la precarietà e l’austerità. Si deve costruire un’Europa sociale, oppure non ce la farà neanche la Germania.”

 

Il segretario della Fiom non ha poi risparmiato frecciate al Partito democratico, che formalmente non ha aderito alla manifestazione, ma di cui era comunque presente a titolo personale qualche esponente, come Fabrizio Barca, Sergio Cofferati e Matteo Orfini. “Dal capogruppo alla Camera del Pd Roberto Speranza ho ricevuto una telefonata ieri sera, mi ha detto che non poteva esserci ma che ci avrebbe lasciato un messaggio. Comunque ringrazio i partecipanti, e chi non c’è parla da solo”, dice Landini. “Non capisco come si può essere al governo con Berlusconi e avere paura di essere qui”, dice il leader sindacale. “Noi siamo la parte migliore del paese”.

Anche Nichi Vendola, rotta ormai l’alleanza di centrosinistra,  è salito sul palco e ha punto il Pd: “Io non do consigli ad Epifani, dico solo che sono di sinistra e se non vengo al corteo della Fiom non so dove altro potrei andare; noi puntiamo  alla costruzione della grande coalizione del lavoro che non è solo un fatto politico o sociale, visto che è drammatica la situazione di chi si suicida perché ha perso il lavoro.”