Grecia: spiragli di luce sul fronte dell’economia greca. Dopo anni di crisi economica e sociale durissimi, l’essere stato additato come un paese inaffidabile arrivano i primi riconoscimenti internazionali per gli sforzi fatti da Atene.
[ad]Solo qualche giorno fa Fitch, una delle più accreditate agenzie di valutazione del credito al mondo, ha alzato il rating del debito pubblico greco da CCC a B – a conferma dei progressi fatti e di scenari più luminosi.
Un segnale di fiducia importante da parte degli organismi finanziari fondamentale per riguadagnare credibilità sui mercati internazionali.
Premiata una sostanziale affidabilità dimostrata da Samaras e dal suo esecutivo, il consolidamento durissimo delle finanze pubbliche, qualche indice economico positivo e una serie di riforme strutturali già partite.
In verità già dai mesi scorsi qualche timido segnale di speranza si era intravisto sul fronte ellenico: il rendimento dei titoli di stato greci si è ridotto di un terzo in un anno e l’Europa ha concesso due nuove tranche di finanziamento necessari per ossigenare le asfittiche casse greche.
Ha contribuito, certamente, lo sgretolamento del fronte del rigore tedesco tanto inviso ai greci. Secondo alcuni ha concorso in positivo anche la situazione drammatica di Cipro con gli sviluppi noti. L’attenzione dell’Europa si è concentrata su Nicosia e grossi capitali sarebbero migrati dall’isola cipriota alle banche di Atene. Il governo Samaras è soddisfatto di queste liete notizie provenienti dai mercati e predica fiducia per il prossimo futuro: la ripresa è vicina, già dal 2014 potrebbe vedersi qualche segno più sul mercato interno.
La situazione sociale tuttavia resta difficilissima, con una disoccupazione ai vertici storici, tassi di inoccupazione per i giovani che si affacciano al mercato del lavoro spaventosi e larga fetta della popolazione che vive sotto la soglia di povertà. Il Pil è in continuo calo segno di un mercato interno debole.
Il turismo ricomincia a trainare, sono già migliaia le prenotazioni per l’estate ormai alle porte e il paese resta una meta gettonata anche fuori dall’Europa. Buoni segnali arrivano anche dagli investimenti esteri, sfruttando una particolare fiscalità agevolata tante multinazionali hanno manifestato interesse a spostare parte dei propri business sull’isola.
La Grecia e i greci per il prossimo futuro non potranno contare più su un mercato del lavoro che si è basato fino ad ora quasi esclusivamente sulla burocrazia statale e un sistema industriale debole e poco competitivo. Bruxelles mantiene un occhio vigile su Atene pronta a accanirsi con la scure se non dovessero essere mantenute quelle promesse fatte all’Europa. Insomma un cauto ottimismo in un quadro che resta comunque fosco, l’estate alle porte in Grecia sarà un po’ più luminosa.
di Paolo Fidanza
Ha collaborato anche Τζούλια Μουρατίδου