Bilancio della XXVI edizione del Salone Internazionale del Libro
Lunedì 20 maggio si chiude la ventiseiesima edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino lanciata dallo slogan “Dove osano le idee”.
[ad]Dal 2007 ad oggi ogni edizione ha potuto contare circa 300 mila visitatori, sintomo dell’affermazione della rassegna torinese: i lettori di tutti Italia aspettano con trepidazione il mese di maggio per potersi recare all’area esposizioni del lingotto per assistere alle centinaia di eventi in programma durante i cinque giorni del Salone.
Quest’anno, puntualmente, il palinsesto della manifestazione è stato arricchito dalla partecipazione di ospiti di fama internazionale come Tabucchi, Manfredi, Gramellini, Littizzetto, Amato, Renzi, Veltroni e molti altri mentre, allo stesso tempo, è stata allestita un’area dedicata al poeta vate D’Annunzio in occasione dei 150 anni dalla nascita.
Il calendario, ricco di eventi, ha visto anche la partecipazione del noto latitante NO TAV Davide Grasso. La presentazione del suo libro, a cui hanno assistito anche una cinquantina di attivisti del centro sociale torinese “Askatasuna”, ha scatenato non poche polemiche.
Un’edizione, questa, defraudata dalla crisi economica: mentre si passeggia per il dedalo di stand e di espositori non si nota ma, all’uscita, pochi visitatori hanno, come accadeva anni fa, borse ricolme di libri ed altri prodotti.
Molti frequentatori si lamentano dei prezzi troppo alti: “Visti i dieci euro che pago all’ingresso, mi aspetterei di trovare notevoli promozioni.” Oppure “Vengo al salone del libro per acquistare ma molte opere, anche minori, hanno prezzi che si aggirano intorno ai quindici euro, troppo caro!”.
Ad ingolosire i turisti, per fortuna, rimangono i grandi ospiti: il palco dell’auditorium, sempre prese d’assalto, domenica, è stato calcato da Massimo Gramellini. L’editorialista de “La Stampa” è uno dei personaggi più stimati dai torinesi. Con i suoi articoli, impregnati di quella amara comicità che lo contraddistingue, è stato incoscientemente eletto ad ambasciatore dello spirito torinese in Italia ed il fragoroso applauso, più lungo di quello che ha accompagnato l’entrata in scena di Renzi, concessogli dalla platea ne è stata la conferma.
La giornata di chiusura prevede l’atteso intervento del Ministro per l’IntegrazioneKyenge destinato a scatenare il dibattito sullo Ius Soli in una manifestazione che, storicamente, promuove la multiculturalità e, a seguire, verrà intervistato da Mario Calabresi un altro popolare editorialista de “La Stampa”: Giacomo Poretti.
Alle ore 18, in vista della chiusura del Salone, verrà tratto il bilancio della manifestazione alla presenza del sindaco Fassino, Michele Coppola, Antonio Saitta e Michele Caligiuri.
Il chiaroscuro che ha contraddistinto questa edizione rimarrà negli annali: fra il poco potenziale d’acquisto, il rincaro dei prezzi e la staticità degli organizzatori e degli espositori che continuano a concedere poco spazio al digitale, il sentimento diffuso è che il Salone Internazionale del Libro si stia sempre più allontanando dalle esigenze del comune lettore e che si stia prendendo una direzione sempre più elitaria. Si rende quindi necessario un drastico cambio direzionale per riportare l’attenzione della rassegna più sul lettore che sul libro.
Lorenzo Stella