Nella giornata di venerdì Stati Uniti e Cina hanno ripreso a discutere dei loro rapporti commerciali, dopo quasi quattro mesi di pausa dovuta anche all’emergenza Coronavirus. L’incontro bilaterale, primo dall’inizio della pandemia, si è svolto in videoconferenza. La delegazione cinese è guidata dal Vice-Premier Liu He, già a capo dei negoziati l’anno scorso. Due membri dell’amministrazione Trump guidano la squadra americana, il Rappresentante per il Commercio Robert Lighthizer e il Segretario del Tesoro Steve Mnuchin. I negoziati riprendono in un momento di alta tensione fra i due paesi. Negli ultimi giorni il Presidente Trump e il Segretario di Stato Pompeo hanno attaccato duramente la Cina per la gestione della pandemia.
ACCORDO COMMERCIALE “FASE 1”
I negoziati si erano temporaneamente interrotti lo scorso 15 Gennaio, quando il Presidente Trump e e il Vice-Premier Liu avevano firmato a Washington l’accordo “Fase 1”. L’accordo, una tregua più che una risoluzione, prevede un aumento di importazione di prodotti americani da parte della Cina in cambio di una riduzione dei dazi. La Cina si è impegnata a importare, nel biennio 2020-2021, prodotti americani per almeno 200 miliardi di dollari in più rispetto al 2017. Gli Stati Uniti hanno immediatamente dimezzato, portandoli a 7.5%, i dazi su 120 miliardi di dollari di prodotti cinesi. Rimarranno invece tassati al 25% altri export cinesi del valore complessivo di 250 miliardi, fino a che non verrà raggiunto un accordo di “Fase 2”.
IL COMMERCIO AI TEMPI DEL CORONAVIRUS
Mentre aumentano gli attriti fra i due giganti sulla questione Coronavirus, i negoziatori hanno il compito delicato di trovare un accordo in un momento in cui il commercio globale è congelato dalla pandemia. La pandemia e le misure restrittive in vari paesi del mondo hanno ridotto non solo la produzione, ma anche interrotto le catene di distribuzione globali. Nel primo trimestre 2020, la Cina ha triplicato le importazioni di soia statunitense rispetto all’anno scorso. I volumi commerciali totali però rimangono molto bassi, meno della metà di quelli del 2017. Nonostante le tensioni e le difficoltà, la discussione si è conclusa con una dichiarazione congiunta positiva, ben accolta a Wall Street. Gli incontri però per ora saranno solo incentrati sull’implementazione dell’accordo del 15 Gennaio. La ripresa dei negoziati è solo il primo passo del lungo cammino verso la lontana “Fase 2”.