Fine della stagione: con l’addio di Ferguson, destinato a lasciare un incolmabile vuoto nel mondo del calcio mondiale, è iniziato ufficialmente quello che è conosciuto come il “Valzer” delle panchine. Un ballo lungo, tormentato e pieno di scambi di dame di valore che approdano sempre verso il cavaliere con il miglior progetto possibile.
Il caso di Walter Mazzarri ne è un esempio: dopo quattro stagioni all’ombra del Vesuvio, sembra essere in procinto di sedersi sulla scottante panchina nerazzurra. L’allenatore livornese, qualora venisse confermato l’ingaggio all’Inter, dovrà vincere sin da subito una sfida complicatissima: far capire alla dirigenza ed ai tifosi che il Biscione non è più quello di tre anni fa ma, per voltare pagina, non basterà l’esperienza, servirà anche un grande impegno societario volto al rinnovamento della rosa.
Vinta quella sfida non sarà così difficile ottenere un piazzamento migliore di quello ottenuto nella stagione appena conclusa, gli infortuni non sono stati un alibi convincente agli occhi di Moratti che ha dunque deciso di non confermare ulteriormente il giovane Stramaccioni. La panchina napoletana, invece, non è ancora stata prenotata anche se correva voce di un contatto fra De Laurentis e l’attuale tecnico del Chelsea Rafa Benitez, prontamente smentito dal patron partenopeo.
C’è un secondo mister livornese che, in queste ore, sembra destinato a lasciare la panchina sulla quale è stato seduto per tre anni: Allegri. Nonostante le polemiche dei tifosi, ha ricevuto il benservito direttamente dal Presidente Berlusconi. Il terzo posto raggiunto sul filo del rasoio, o, come dicono a Firenze, sul filo del rigore, è stato fatale per il tecnico che è riuscito in una missione impossibile considerando i risultati d’inizio stagione e lo svecchiamento subito dal Diavolo. Per Allegri è già pronta la panchina della Roma che, al di là del risultato della finale di Coppa Italia, non confermerà Andreazzoli e, per la terza volta in altrettante stagioni, proverà a diventare grande.
Dalla prossima stagione, al 99%, siederà sulla panchina rossonera l’ex giocatore Clarence Seedorf ma questa opzione è fortemente osteggiata dalla curva sud che non accetta il fatto di vedere il nuovo progetto milanista, accettato controvoglia ad inizio stagione, ribaltato ed riposto nelle inesperte mani dell’olandese.
Gli altri tecnici di Serie A, tralasciando Corini, Petkovic e Ballardini, rispettivamente alla guida di Chievo, Lazio e Genoa, sono stati tutti riconfermati.
Il fenomeno del valzer non si limita solo al Belpaese: molti grandi club europei cambieranno timoniere. Già da gennaio è noto che l’ex tecnico del Barcellona Pep Guardiola siederà sulla panchina dei campioni di Germania che, dopo la finale di Champions League, saluteranno mister Heynckes che sta considerando di chiudere, a sessantotto anni, la sua carriera da allenatore, PSG permettendo. I vertici societari del Real Madrid, chiusa l’esperienza triennale con Mourinho, acclamato come un re dai tifosi del Chelsea, stanno facendo tutto il possibile per arrivare a Carletto Ancelotti ma c’è da superare il lunatico presidente Al Khelaifi che un giorno dichiara di voler trattenere il tecnico italiano e, il giorno dopo, che nessuno è insostituibile.
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[ad]La situazione che potrebbe accontentare tutti è quella che vede Leonardo sostituire Ancelotti sulla panchina parigina e l’italiano al Bernabeu ma, qualora l’italiano non riuscisse a liberarsi, Heynckes potrebbe diventare il candidato ideale per la panchina delle Merengues.
La situazione è molto calda poiché tutti i presidenti cercheranno di chiudere la pratica allenatore il più in fretta possibile in modo da avere più tempo per delineare le strategie di mercato ma, come noto, la fretta è cattiva consigliera.