Elezioni comunali di Siena. Al voto la città del Monte dei Paschi
A pochi mesi dallo svolgimento delle elezioni politiche, la città di Siena è chiamata di nuovo al voto per la scelta del sindaco ed il rinnovo della Consiglio comunale.
[ad]Si tratta di una tornata anticipata, stabilita a seguito delle dimissioni del primo cittadino Franco Ceccuzzi (Partito Democratico) nel maggio 2012. Al suo posto è subentrato l’ex prefetto di Perugia Enrico Laudanna, nominato commissario del comune toscano dall’ex ministro degli Interni Anna Maria Cancellieri.
La giunta Ceccuzzi è decaduta a causa della mancata approvazione del bilancio consuntivo 2011 dell’amministrazione, respinto per ben due volte dalle opposizioni e da una parte del Pd, composta perlopiù da ex appartenenti alla Margherita. Ma la realtà è che i dissidi interni alla maggioranza sono dipesi dallo scontro sulle nomine della Fondazione Monte dei Paschi, principale azionista della banca senese. E proprio su questo terreno, gli 8 candidati alla carica di sindaco ed i circa 500 aspiranti consiglieri si stanno sfidando in campagna elettorale. Vediamo in breve i profili e le liste a loro collegate.
Come nel 2011, il centrosinistra si presenta diviso: da una parte c’è il Partito Democratico, guidato dal vincitore delle primarie cittadine Bruno Valentini (già sindaco del comune limitrofo di Monteriggioni e dipendente in carriera del MPS), candidato con l’appoggio di Sel e delle due liste civiche Siena cambia e Riformisti.
Dall’altra parte si trova Laura Vigni, a capo della coalizione della sinistra radicale (Siena si muove, Rifondazione comunista e Sinistra per Siena), che ci riprova per la seconda volta. Da segnalare anche la candidatura dell’ex vice sindaco riformista Marco Marzucchi che ha preferito presentarsi con la sua lista Siena futura.
Tuttavia, neanche il centrodestra si conferma unito. Il principale avversario di Valentini è il cardiochirurgo Eugenio Neri, leader della coalizione formata da Siena rinasce, Moderati di centrodestra, Fratelli di Siena e Nero su bianco.
Colpisce l’assenza del simbolo del Popolo della libertà, che non è stato registrato alla competizione elettorale, per approfittare del malcontento generale dei cittadini nei confronti dei partiti. In più all’interno della coalizione si è inserito un raggruppamento di dissidenti di sinistra, che fa capo proprio a Siena rinasce. Marco Falorni, invece, sarà il capolista della civica Impegno per Siena, con l’appoggio esterno della Lega Nord.
Infine, il transfuga Pdl Enrico Tucci ha fondato Cittadini di Siena, movimento che coinvolge liste civiche ed aderenti di Fare per Fermare il declino.
Dunque, Siena merita un’attenzione particolare rispetto a tutti gli altri comuni al voto, in quanto ha dato inizio ad un laboratorio politico, nel quale i candidati hanno di fatto abiurato – chi più, chi meno – i loro legami con i partiti.
Tutto ciò per contrastare, evidentemente, il Movimento 5 stelle, che rispolvera il suo vecchio candidato Michele Pinassi, nonostante il deludente 3,54% ottenuto nel 2011. Ma a fronte dello straordinario successo del movimento di Grillo alle scorse Politiche (21%) e dello scandalo MPS, Pinassi spera di poter arrivare al ballottaggio, in queste elezioni dall’esito incerto.
Eppure il M5S – stando al programma – non ha alcuna intenzione di ridimensionare il ruolo della Fondazione MPS. Inoltre, è in campo anche la lista 53100 (chiamata così per via del CAP del centro cittadino), la cui presenza non vuole passare inosservata. Quest’ultima è rappresentata da Alessandro Corsini, il quale punta al sostegno delle contrade.
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