Enrico Letta, nel suo giorno di insediamento, lo aveva promesso. “Cancellerò il finanziamento pubblico ai partiti”. E così è stato. Oggi infatti, durante il Consiglio dei ministri, è stato trovato l’accordo per l’abrogazione del finanziamento pubblico ai partiti. Ad annunciarlo lo stesso premier in un tweet. Il disegno di legge prevede “l’abrogazione delle vigenti norme sul finanziamento pubblico dei partiti” ed istituisce “la definizione di procedure rigorose in materia di trasparenza di statuti e bilanci dei partiti. La semplificazione delle procedure per le erogazioni liberali dei privati in favore dei partiti, ferma l’esigenza di assicurare la tracciabilità e l’identificabilità delle contribuzioni. L’introduzione dei meccanismi di natura fiscale, fondati sulla libera scelta dei contribuenti, a favore dei partiti. La disciplina di modalità di sostegno non monetario al funzionamento dei partiti in termini di strutture e servizi”.
[ad]Ma durante il consiglio dei ministri non si è parlato solo di finanziamento pubblico ai partiti. Il governo ha anche deciso di stanziare circa 2 miliardi di euro a 6 regioni il cui sistema sanitario versa in condizioni critiche. Le regioni interessate dall’intervento sono Abruzzo, Calabria, Campania, Lazio, Molise e Sicilia. “Si tratta di somme erogate dal ministero dell’Economia a titolo di anticipo sulle spettanze relative al finanziamento del Servizio sanitario nazionale” si legge in una nota di palazzo Chigi. All’Abruzzo andranno 118 milioni di euro, alla Calabria 411 milioni, alla Campania 8287 milioni, al Lazio 540 milioni, al Molise 63 milioni mentre alla Sicilia 500 milioni.