Psicostoriografia del “grillismo”
E veniamo all’attualità. Il MoVimento 5 stelle partecipa alle politiche 2013. Per eleggere i sui parlamentari Grillo indice le Parlamentarie sul web. Ogni candidato dovrà presentare un video che verrà poi votato dagli iscritti al movimento. Le Parlamentarie si rivelano un mezzo fiasco, i votanti sono solo 20.250, le critiche sulle modalità di voto e sui video dei cittadini comuni, spesso ridicoli, sono molte.
[ad]Nello stesso periodo, Grillo epura dal partito: ne vengono espulsi Giovanni Favia e Federica Salsi, il primo per le sue dichiarazioni contro la mancanza di democrazia all’interno del Movimento 5 stelle, la seconda per la sua apparizione in tv alla trasmissione “Ballarò”. Le critiche, anche in questo caso, sono impietose.
Il MoVimento attraversa un periodo di crisi, nell’aria aleggia la possibilità di un fiasco alle elezioni, i consensi sembrano calare. Grillo, però, tira dritto per la sua strada, le regole sono chiare, chi non le rispetta è fuori; il sistema è malato e quindi non si può sottostare alle sue leggi, senza regole ferree e rigide si viene risucchiati dal sistema. Niente televisioni, niente accordi con i partiti. Vaffanculo.
Per promuovere la sua campagna elettorale, Grillo organizza lo “Tsunami Tour” che arriverà in moltissime piazze italiane, nessuna apparizione in televisione né per lui né per gli esponenti del partito, la politica si fa nelle piazze, dice, a contatto con la gente. A pochi giorni dalle elezioni circola voce che Grillo comparirà in tv, a Skytg24, senza confronto, ma sottoponendosi ad una serie di domande. E’ uno specchietto per le allodole.Skytg24 inizia a pubblicizzare l’incontro con Grillo diversi giorni prima, l’attesa cresce e il tg spesso manda in onda servizi sul comico genovese. Il giorno prima della presunta apparizione, però, Grillo si tira indietro. Nessun contatto con il sistema marcio. Non si cede su niente. Piuttosto gioca con “il sistema” come al gatto col topo. Tutti parlano di lui, tutte le televisioni parlano di lui, ma lui, in tv non ci va mai.
Ogni giorno che passa il numero delle persone presenti nelle piazze italiane per lo Tsunami tour aumenta.Grillo sa parlare al cuore e alla pancia, la gente ha fiducia in lui e lo segue. Il tour si conclude il 22 febbraio in Piazza San Giovanni a Roma. Quella sera secondo il leader 5 stelle le persone presenti sono 800.000 in piazza, più 150.000 collegate da casa. Sulla rete i seguaci si moltiplicano, gli indecisi non sono più indecisi. Grillo conquista consensi in maniera trasversale, da destra, a sinistra, il colore non conta più.
Il 24-25 febbraio 2013 si vota ed il risultato è storico, quasi sorprendente. Il Movimento 5 stelle è il secondo partito alla Camera con il 25,55% dei voti, superato dal PD solo grazie al voto degli italiani all’estero. Al Senato il Movimento ottiene invece il 23,79%, secondo ancora una volta al PD. In tutto, i parlamentari eletti fra camera e senato sono 162: 54 senatori, 108 deputati. Scacco matto alla “vecchia politica”, ormai i grillini sono decisivi per le sorti del paese.
Un risultato inaspettato, forse anche per lo stesso Grillo. Un radicale cambiamento, politico ma anche psicologico, il cittadino torna a sentirsi partecipe e decisivo, per la prima volta nella storia dall’inizio della prima repubblica, il popolo sfonda le immaginarie porte del Parlamento e vi si riversa dentro con cattiveria e forza, senza gavetta, senza filtro. Lo strappo fra politica e gente comune è in parte ricucito, la casta deve abbassare la testa, non è più il tempo delle vacche grasse.
L’opinione pubblica è impazzita, la stampa pure. Ogni spostamento di Grillo è seguito da centinaia di giornalisti e il comico genovese è bravissimo a mantenere alta l’attenzione. Si vedono cose mai viste prima,la più clamorosa è il travestimento da alieno con cui Grillo si presenta a fare jogging una mattina sulla spiaggia ligure. Berlusconi e le sue gag sono solo un lontano ricordo: tutta l’attenzione è sui 5 stelle.
I parlamentari ‘grillini’ sono anch’essi assediati dai cronisti e spesso vengono criticati per l’inesperienza e per la poca indipendenza dal “capo”. Ma non importa, nel MoVimento non contano i singoli, conta il collettivo; nel piano di Grillo e Casaleggio non conta l’individuo, conta la breccia aperta nel Parlamento, conta l’aver inserito un gruppo di persone comuni e oneste all’interno di un sistema malato e chiuso; è questo che lo manderà in cortocircuito, è questo che lo saboterà dall’interno, al posto loro poteva esserci chiunque di noi.
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