Diritti e welfare il lato umano della Cina

Pubblicato il 27 Maggio 2013 alle 10:34 Autore: Stefano Giovannini

[ad]Sul fronte della circolazione informativa online e della libertà d’opinione, il rapporto sui diritti spiega come misure pratiche siano state prese per assicurare il diritto dei cittadini a conoscere e quello a essere ascoltati. Riforme approfondite e il rapido sviluppo delle tecnologie informative hanno dato al pubblico maggiori poteri di acquisizione d’informazioni ed espressione delle proprie opinioni. Per esempio, dice ancora il white paper, informazioni governative quali budget e spese sono diventate più accessibili al pubblico, come voluto dal Partito Comunista Cinese, che ha stabilito un sistema di portavoce per i comitati di Partito. Internet, è scritto nel testo, è divenuto un importante canale per i cittadini per esercitare il loro diritto a conoscere, quello a partecipare, quello a essere ascoltati e quello a supervisionare, nonché un importante mezzo per il governo per ascoltare le opinioni del pubblico. La democrazia dal basso, dice il report, ha espanso il diritto dei cittadini a partecipare.

Condizioni di lavoro allucinanti quelle dei lavoratori di tante fabbriche cinesi ma il governo si sta dando da fare per migliorare la vita dei ceti meno abbienti, puntando sulla crescita economica per favorire l’occupazione e mantenendo l’obiettivo di alzare i salari. Nel 2012 il reddito netto pro capite è salito e le condizioni abitative sono migliorate sia in campagna che in città, sono stati fatti cospicui investimenti nei programmi di riduzione della povertà e intensi sforzi nella propulsione dell’occupazione. In aiuto degli studenti campagnoli, il 15 maggio scorso, dopo un incontro presieduto dal premier Li Keqiang, è arrivata una richiesta alle principali università da parte del Consiglio di Stato (il Gabinetto cinese).

Accettare un maggior numero di studenti provenienti dalle aree rurali al fine di promuovere l’uguaglianza educativa. Nella dichiarazione emessa in coda al meeting il governo s’impegna a offrire più opportunità agli studenti che lavorano duro. Il governo centrale ha anche deciso di aumentare la quota di studenti dalle aree più arretrate del Paese (nel centro e nell’ovest) che abbiano accesso alle principali università, aumentandola a 30mila unità rispetto alle 10mila dell’anno scorso. Fuori dalle città vivono pure molti disabili che non riescono a lavorare la terra. Wang Yong (王勇), consigliere di Stato e capo del comitato di lavoro per i disabili del Consiglio di Stato, alla vigilia della Giornata “Aiuta un handicappato” (19 maggio), ha ricordato che la Cina ha 15 milioni di disabili che vivono in povertà ed è dovere dei governi locali aiutare loro e le loro famiglie a lavorare e garantire loro un reddito. Wang ha aggiunto che la popolazione disabile cinese, che è di 85 milioni, non può essere esclusa dai benefici dello sviluppo nazionale. Ai governi locali Wang chiede di aiutare più disabili a trovare lavoro e alzare i propri standard di vita. “Migliorare – dice Wang – la qualità della vita dei disabili è un fattore importante per misurare la validità del lavoro del governo ed è anche un’importante responsabilità dei governi a tutti i livelli”.

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Stefano Giovannini

L'autore: Stefano Giovannini