Lesotho, crisi politica mette alle strette il Primo Ministro
Il Re Letsie III ha dato assenso reale ad una misura legislativa che limita i poteri del Primo Ministro.
Il Ministro della Giustizia ha comunicato che il nono emendamento alla costituzione è adesso legge dello stato, con valore effettivo immediato, dopo aver ricevuto il benestare di Letsie III.
Non sarà consentito dunque al Primo Ministro Thomas Thabane di dissolvere il parlamento e andare ad elezioni anticipate qualora il il primo decidesse di procedere con un voto di sfiducia.
Thabane, ottantenne a capo dell’esecutivo del paese, al momento sta ricevendo forti pressioni politiche affinché rinunci all’incarico poichè sospettato insieme alla moglie di essere coinvolto nell’omicidio della sua ex consorte.
Tuttavia, il Primo Ministro si è sempre dichiarato innocente e in un comunicato reso noto giovedì scorso, ha fatto sapere d’aver deciso di voler lascare l’incarico di Premier poiché a causa della propria età non sarebbe più “energetico”.
Nel comunicato si legge che “il governo e il partito politico guidato da Thabane coordineranno il processo di pensionamento in modo maturo e con il fine di assicurare stabilità al Lesotho. Con l’augurio che questo possa avvenire prima del 12 Giugno 2020 (data prefissata dal Primo Ministro stesso)”.
È possibile che come parte della negoziazione per l’uscita di scena di Thabane, vi sia una richiesta di immunità. Infatti, l’ avvocato di Thabane in passato aveva più volte sostenuto che il proprio assistito ricoprendo la carica di Primo Ministro sarebbe dovuto essere immune da mosse contro di lui.
I partiti che compongono la maggioranza hanno deciso di sciogliere il patto di governo in parlamento e hanno concordato che il Premier dovrà rassegnare le dimissioni entro il 22 maggio. È quanto annunciato oggi dal presidente dell’Assemblea nazionale, Sephiri Motanyane.