Grillo pubblica i nomi dei donatori e rilancia: “Fuori chi vuole accordi con il Pd”

Grillo pubblica i nomi dei donatori e rilancia: “Fuori chi vuole accordi con il Pd”

Immediata reazione di Beppe Grillo alla sconfitta elettorale delle amministrative. Per porre un freno alle accuse di scarsa trasparenza su chi e sul quantum dei finanziamenti ricevuti dai 5 stelle, il leader del M5S pubblica sul blog i nominativi (poco meno di diecimila donatori) e i corrispettivi in denaro di chi ha contribuito alle spese dello Tsunami Tour. Pubblicazione, però, non integrale, in quanto i nomi corrispondono a circa un terzo del totale dei donatori del Movimento, visto che i restanti non hanno dato l’autorizzazione al trattamento dei dati.

[ad]Grillo snocciola cifre: “27.943 cittadini hanno contribuito con una donazione libera alle spese dello Tsunami Tour per un totale di 774.208,05 euro, di cui spesi circa 350.000 e il rimanente dato in beneficenza. 9.789 di loro hanno autorizzato la pubblicazione del loro nome, che riportiamo qui. Buona lettura a chi chiede trasparenza. Stancatevi gli occhi!”.

 

In un secondo intervento sul suo sito, dal titolo “Non abbiamo fretta”, l’ex comico sottolinea i dati, a suo dire comunque positivi, ottenuti dal M5S nell’ultima tornata elettorale: “Il cosiddetto risultato disastroso di ieri consentirà a circa 400 consiglieri del M5S di entrare nelle municipalità, di fare proposte, operare da sentinella per i cittadini. E’ tanto? E’ poco? E’ comunque un risultato che consente al M5S di raddoppiare la sua presenza nei Comuni.” Poi il solito attacco al mondo dei media: “Dopo le elezioni politiche la stampa e le televisioni si sono scatenate contro il M5S come se fosse l’anticristo con una rabbia, un odio, un disprezzo che non ha riscontro nella Storia d’Italia. L’informazione è l’ultima barriera che protegge processi, corrotti, status quo. E’ l’arma letale nelle mani dei partiti.”

Infine, un passaggio molto indicativo delle tensioni che stanno attraversando, in questi giorni, le truppe grilline in Parlamento: “Ogni tanto è bene ribadire che il Movimento non è un partito, non fa alleanze con i partiti, né inciuci. Questo vale per i prossimi ballottaggi dove non appoggeremo la destra e tanto meno la sinistra, tra loro non c’è alcuna differenza. Chi si è candidato per il M5S al Parlamento e vuole un accordo con il pdmenoelle scordandosi degli impegni elettorali e della sua funzione di portavoce per realizzare il nostro programma  è pregato di avviarsi alla porta. E’ meglio buttarsi nel vuoto da soli che essere spinti. C’è più controllo.

Il messaggio è dunque forte e chiaro: se i 10-15 parlamentari (di cui si vocifera molto negli ultimi tempi), scontenti di come il Movimento si sta comportando nelle aule, decideranno di aprire un dialogo con il Partito democratico, verranno inesorabilmente espulsi.