Studio ISPO per il Corsera: il 40% degli elettori romani del M5S ha scelto l’astensione
Lo studio Ispo sui flussi di voto alle ultime elezioni amministrative, pubblicato quest’oggi sul Corriere della Sera, ha analizzato in particolare il comportamento di voto degli elettori romani di M5S, PD, PDL e degli astenuti. Sono stati inoltre confrontati i dati elettorali del movimento di Beppe Grillo nei comuni capoluogo rispetto alle ultime Politiche e quelli della Lega Nord in Veneto, terra che regalava tradizionalmente larghi consensi al Carroccio.
[ad]Partendo proprio con i flussi di voto relativi al Movimento 5 Stelle, si evidenzia come soltanto il 26% degli elettori delle Politiche 2013 ha confermato alla Comunali di Roma il proprio voto per la lista del M5S, mentre ben il 40% si è astenuto. Fra coloro che a febbraio avevano votato Partito Democratico, il 51% ha confermato a Roma il proprio voto, il 26% ha votato soltanto per il Sindaco senza premiare nessuna lista in particolare, mentre l’11% si è astenuto. Fra gli elettori delle Politiche del Popolo della Libertà, il dato si mostra più negativo rispetto al PD ma migliore del M5S, in quanto a confermare il voto è stato il 43% e gli astenuti il 26%. Un ulteriore 17% ha comunque attribuito la propria preferenza ad un’altra lista in sostegno ad Alemanno. Infine, focalizzandosi sugli gli astenuti alle Comunali di Roma, il 39% si era già astenuto a febbraio, mentre l’astensione da PD, M5S e PDL riguarda rispettivamente il 20%, il 19% e il 9% del totale.
Nel confronto invece fra i risultati del M5S alle politiche e quello alle amministrative dello scorso fine settimana, restringendo l’analisi ai soli Comuni capoluogo, si nota come la perdita media di consensi sia stata del 15,3%, ma la principale emorragia è avvenuta nel Mezzogiorno, dove vi è stato un arretramento del 22,7%. A seguire si registra un -16% nel Nord Est, un -14,8% al Centro (che è anche l’area dove il movimento di Grillo aveva ottenuto i maggiori consensi) e infine un -12,4% nel Nord Ovest. Nel dettaglio dei capoluoghi, dove si è perso il maggior numero di preferenze è Imperia, che vede il M5S passare dal 33,7% all’8,6%, mentre Brescia è la città dove la flessione percentuale di voti è più contenuta (-10%), anche perché il M5S aveva ottenuto a febbraio uno dei peggiori risultati della Penisola.
Infine, osservando i risultati della Lega Nord in Veneto rispetto alle precedenti comunali, si evidenzia un generale arretramento di molti punti in quasi tutte le città. Un dato che viaggia di pari passo anche con il tracollo dell’affluenza che fa pertanto immaginare un’ampia astensione fra gli ex elettori leghisti.