Dopo l’inchiesta di Milena Gabanelli sui proventi del suo blog, Grillo deve registrare un altro “tradimento”. Questa volta a bacchettarlo è niente meno che Stefano Rodotà, il costituzionalista che i Cinque Stelle avevano scelto come possibile candidato al Colle. Rodotà, in un’intervista concessa al Corriere, dice di “non essere sorpreso” per il risultato delle ultime amministrative che hanno visto il crollo del Movimento ma anche il forte astensionismo già registrato alle Politiche e alle precedenti elezioni regionali siciliane. “Non sono sorpreso del risultato delle amministrative per due ragioni – spiega Rodotà – La prima è politica: hanno inciso sul voto i conflitti. La seconda è che avevo detto che la parlamentarizzazione dei 5 Stelle non sarebbe stata indolore e così è stato”. Per Rodotà “la rete da sola non basta” bisogna “andare oltre”. Per vincere e conquistare voti “serve parlare al Paese”. Rodotà critica anche il candidato dei Cinque Stelle a Roma, De Vito che aveva giustificato il crollo grillino per “la mancanza di attenzione dei media verso il Movimento”. “Ma come? – si chiede Rodotà – Non era stata teorizzata l’insignificanza dei vecchi media?”. Il costituzionalista.
[ad]Rodotà ne ha anche per Grillo che aveva incolpato gli elettori dell’infelice risultato del M5s alle amministrative. “L’ho sentita troppe volte questa frase. Si dice quando si vuole sfuggire ad un’analisi. E’ una reazione emotiva, una spiegazione che non spiega nulla”. Rodotà sferra una bacchettata anche a Crimi che in un’intervista al Corriere aveva caldamente invitato i parlamentari pentastellati “a non elaborare strategie politiche”. “Non voglio fare quello con la matita rossa, ma non bastano più le indicazioni di Grillo e Casaleggio. E non si può dire ai parlamentari: non dovete elaborare strategie. Devono avere la libertà di lavorare”. Rodotà invita poi il Movimento a dialogare con le altre componenti politiche. Infine riserva un’ultima critica all’inesperienza dei parlamentari grillini sventolata da Grillo come un plus rispetto ai candidati politici degli altri partiti. “Non ho mai creduto al valore dell’inesperienza. Il Parlamento richiede competenza”.
La risposta di Grillo non si fa attendere. E nel pomeriggio sul blog appare un post dal titolo “I maestrini dalla penna rossa”. Il leader dei Cinque Stelle “scarica” di fatto Stefano Rodotà, colpevole di aver criticato lui e il Movimento, nell’intervista al Corriere. “Sono usciti dalle cantine e dai freezer dopo vent’anni di batoste e di vergogne infinite del loro partito, che si chiami pdmenoelle o Sel, non c’è differenza. In prima fila persino, con mio sincero stupore, un ottuagenario miracolato dalla Rete, sbrinato di fresco dal mausoleo dove era stato confinato dai suoi a cui auguriamo una grande carriera e di rifondare la sinistra”. Rodotà, raggiunto successivamente al telefono da un cronista, non ha voluto commentare le parole di Grillo.