L’attacco di Grillo a Rodotà: lucida follia o riposizionamento politico?
L’attacco di Grillo a Rodotà: lucida follia o riposizionamento politico?
Innanzitutto, dal mero punto di vista economico, gli attacchi frontali alle singole persone portano al blog di Grillo un ulteriore surplus di visite – oltre alle centinaia di migliaia che ha giornalmente – grazie al megafono (spesso ‘indignato’) dei giornalisti e delle varie testate. Un’operazione elementare: più l’attacco è diretto ed eclatante, più ne parlano e più gli utenti sono spinti a visitare il blog.
In seconda battuta ci può essere un’analisi un po’ più “politica”, soprattutto se si pensa alla “consecutio” degli argomenti esposti da Grillo.
Il collegare il voto amministrativo e i duri attacchi alla sinistra possono infatti far intuire che negli uffici di Casaleggio (e, forse, pure tra i cittadini parlamentari) si sia diffusa l’idea che la parte d’elettorato di sinistra sia maggiormente difficile da coinvolgere nelle attività pentastellate, almeno a livello locale, e che quindi sia necessario un riposizionamento.
Proprio questa tornata elettorale ci ha restituito un’immagine chiara: lo zoccolo duro del Pd (e quello, leggermente in risalita, di SeL) si mobilita sempre e comunque, rimanendo ‘fedele’ al proprio partito; d’altro canto invece s’è di fronte ad un arretramento dello zoccolo duro del Pdl che, però, ha preferito non votare piuttosto che andare a votare il M5S.
Per questi motivi è possibile perciò supporre che la tempistica ed i modi di questo attacco frontale nei confronti di Rodotà e, in minor parte, di Civati, non sia altro che un tentativo di riposizionamento politico, cercando di esercitare un maggiore appeal (se è possibile utilizzare un’espressione del genere per un’uscita del genere) sui potenziali elettori riconducibili all’area di centrodestra