Le Lega e Photoshop

ORA FACCIAMO A MODO NOSTRO. Non era ancora terminato l’intervento di Bossi davanti al popolo della Lega a Pontida 2011 che già tra le mani delle camice verdi (e in sala stampa) circolava un volantino ancora fresco di ciclostile.

Grafica minimale e un ricco testo suddiviso in paragrafi. Un promemoria per vergare nero su bianco le “conditio sine qua non” grazie alle quali poter continuare a sedere al Governo del paese con l’alleato Berlusconi. Una sorta di “contratto” con gli elettorali con tanto di date di scadenza ben in evidenza.

Per calmare i bollenti spiriti della platea bucolica dei leghisti serviva – evidentemente – un colpo di genio che dettasse obiettivi a breve termine. Per questo motivo, dalle parti di via Bellerio, decidevano di fissare tappe serrate: i primi due punti entro 15 giorni, altri a 30 giorni per finire con le ultime richieste entro i 180 giorni da quel fatidico 19 giugno.

[ad]Un vero e proprio ultimatum nei confronti dell’alleato da Arcore ma anche un “auto-ultimatum” che i vertici della Lega si imponevano nei confronti della base dura e pura.  Un impegno necessario e quanto mai gravoso se si è costretti a mantenere in vita una coalizione che inizia a dare segni di cedimento sempre più evidenti (in quei giorni la ferita aperta da amministrative e referendum era ancora freschissima).

Ma si sa, le idee che appaiono brillanti nei momenti convulsi spesso si rivelano piuttosto avventate quando il tempo della ragione prende il posto all’ansia delle contingenze e la storia di questo volantino non fa eccezione.

BASTA UN POCO DI PHOTOSHOP. Dimezzamento dei Parlamentari, riduzione del contingente militare all’estero, finanziamento del trasporto locale e molto molto altro; promesse solenni che rischiano di essere disattese scadenza dopo scadenza, complice un clima politico caldo e tormentato. Cosa fare allora, come non tradire le promesse affrettate fatte sul sacro suolo di Pontida? Staccare la spina e affidarsi a Napolitano? Tornare alle urne? Oppure semplicemente ricorrere ai servigi di un bravo grafico e del vecchio e caro Photoshop? Evidentemente dalle parti della Lega devono aver preferito quest’ultima opzione: il famoso volantino, pieno di ultimatum e scadenze che circolava sotto il palco, appare sul sito della Lega in versione “soft”.


 Qualche sbianchettatura qui e là e magicamente tutti i riferimenti temporali più vicini scompaiono per procrastinare ogni impegno preso sino a fine anno.  Ma il taracco perfetto non esiste e così sulla rete iniziano a circolare le due versioni. Anche il popolo leghista delle sezioni appare disorientato e così sui blog territoriali di partito continua a fare bella mostra di sé la prima versione, quella con tutte le date.