Dichiarazioni spontanee di Nicole Minetti presso il tribunale di Milano.
[ad]Entrando in aula ai cronisti ha dichiarato “sto benissimo e la politica non mi manca”. Entrata in aula: “tengo a precisare che il mio è stato un sentimento d’amore vero per Silvio Berlusconi“.
Nicole Minetti ha aggiunto di non aver “introdotto” le ragazze ad Arcore né gestito “nulla”.
Minetti, secondo la versione fornita, aiutava le ragazze che non potevano intestarsi i contratti. E ha aggiunto che le cene di Arcore “esistevano da molto prima di quando cominciai a partecipare”.
Minetti è imputata con Emilio Fede e Lele Mora. Per lei e per gli altri due imputati i pm hanno chiesto sette anni di carcere.
DON VERZE’ E LA POLITICA
Minetti ha parlato anche del suo rapporto con Berlusconi “ci confrontavamo sul mio futuro” come due normali fidanzati. Come si arriva al passo in politica? Anche qui Nicole Minetti è molto chiara: “Il presidente Berlusconi mi disse che Don Verzé avrebbe avuto piacere ad avere un rappresentante dell’istituto in consiglio regionale, io accettai con gioia e inconsapevolezza, ma a quel ruolo non ero pronta”.
CONTINUE MINACCE
L’igienista dentale al centro dello scandalo ha denunciato una “aggressione mediatica seguita da una ondata di disprezzo” e una “campagna di odio e diffamazione senza precedenti nella storia d’Italia”. L’ex consigliera regionale ha anche detto che sta continuando a ricevere “minacce, anche nei confronti della mia famiglia e devo convivere con la paura”.
RUBY IN QUESTURA
Riguardo all’ormai famosa notte in Questura, nella quale Ruby venne rilasciata dopo l’intervento di Silvio Berlusconi, Nicole Minetti nelle dichiarazioni spontanee al processo ha così ricostruito l’episodio: “io mi sono prestata per fare del bene, per permettere che la ragazza tornasse a casa sua, come tra l’altro mi aveva detto il funzionario Giorgia Iafrate”. Motivo per cui la ragazza marocchina fu affidata nell’occasione alla stessa Nicole Minetti.