Renzi e Letta. Dopo un prolungato incontro nello studio di Palazzo Vecchio i due si sono “dati il cinque” alla presenza di telecamere e fotografi. Renzi ha accompagnato Letta all’uscita di Palazzo Vecchio.
[ad]Nel corso dell’incontro privato, durato circa due ore oggi pomeriggio a Palazzo Vecchio con Matteo Renzi, “si è parlato di governo, amministrazione, partito, ma è normale, con lui ci sentiamo spesso” ha detto il premier Enrico Letta intervistato nel Salone dei Cinquecento da Ezio Mauro, nell’ambito de La Repubblica delle Idee.
Dall’incontro un Enrico Letta sorridente ha spiegato “sono uscito praticamente in mutande, Renzi mi ha chiesto 20 mln per gli Uffizi” e altri fondi per Firenze.
Il presidente del Consiglio, rispondendo poi a un’altra domanda sempre riguardante il suo rapporto con il rottamatore ha risposto: “Io mi concentro su questa fase politica, e solo su questa -ha evidenziato Letta- Non guardo al mio futuro personale”.
Letta ha precisato rimarcando la differenza tra politica e politiche. “Noi siamo impegnati sulle politiche, il governo è impegnato sulle politiche perché tra componenti diversi si trova intesa sulle politiche; se parliamo politica non troviamo intesa”. Aggiungendo, con lo sguardo rivolto al voto per le amministrative, “lunedì pomeriggio ci renderemo conto che non è così e che gli elettori sono consci che non c’è qualcuno che ci detta la linea”.
LEGGE ELETTORALE
Altro tema caldo dell’agenda politica nazionale: la riforma della legge elettorale. Risposta: “non c’è nessun accordo”. Anzi. “la distanza tra i partiti è maggiore” secondo il premier in carica. Per Letta il Governo da lui presieduto è il tentativo di uscire da una “situazione eccezionale”. Tornando alla legge elettorale Letta ha avuto modo di ricordare come l’attuale legge elettorale determina una “situazione ingestibile” dovuta dalla possibilità di maggioranze diverse tra Camera e Senato.
EUROPA VERSO UNIONE POLITICA
Per Letta “questo è il momento della grande accelerazione e l’Italia ha una grande occasione” in Europa visto che “il semestre italiano può essere come quello che decise Maastricht”. Il Governo in carica può fungere da “rompighiaccio” che consenta alla stessa Europa di andare “verso l’unione politica”. “Penso che uscire dall’euro sarebbe il disastro finale per l’Italia, un errore drammatico, perché finirebbe l’euro”.
AFGHANISTAN E MISSIONI ALL’ESTERO
A proposito della tragica notizia di un altro militare italiano morto giunta oggi dall’Afghanistan secondo Letta c’è l’esigenze di “ripensare lo strumento delle missioni all’estero, della loro protezione”. Tuttavia ha aggiunto Letta “oggi non si pone il problema dell’uscita dall’Afghanistan, che è stato già fissato”. “Dentro quel percorso occorre fare il massimo per la sicurezza” dei soldati.