La casa di Barbie a Berlino da maggio ad agosto, piovono le polemiche

Pubblicato il 9 Giugno 2013 alle 13:11 Autore: Nadia Ruggiero

Sarà smantellata il prossimo 25 agosto Barbie Dreamhouse Experience, la casa di Barbie a grandezza naturale aperta a Berlino il 16 maggio scorso. L’intenzione è quella di allestirla in altrettante città europee. 15 euro il costo dell’ingresso per gli adulti e 12 per i bambini. 49 euro il biglietto per l’intera famiglia. Questo è il prezzo da pagare per accedere al paradiso rosa della bambola più celebre del mondo, creata dalla Mattel 54 anni fa.

 

[ad]La casa si sviluppa su una superficie di 2.500 metri quadrati. Davanti al portone d’ingresso una gigantesca fontana a forma di scarpa rosa lucido svetta tra le aiuole e il prato verde. All’interno si trovano cucina, soggiorno con annesso pianoforte, camera da letto con tanto di letto a baldacchino, bagno, ascensori e, naturalmente, l’immancabile guardaroba in bella vista nella gigantesca cabina armadio. Un apposito braccialetto permette ai visitatori di interagire virtualmente con la propria beniamina. Chi avesse bisogno di una sosta può rifocillarsi nell’area caffè, mentre il negozio di souvenir è fatto apposta per cedere alle tentazioni più glamour.

 Dreamhouse scarpa

 

Insomma, c’è tutto quanto basta alla casa itinerante per attirare su di sé un mucchio di polemiche, sorte prima ancora della sua inaugurazione attraverso la nascita su Facebook del gruppo chiamato “Occupy Barbie Dreamhouse”. Tra le accuse rivolte alla bambola dal fisico longilineo e le curve mozzafiato, quella di veicolare un’immagine sessista della donna, dedita esclusivamente alla casa e alla cura del proprio aspetto. 

 

Già in passato la Mattel aveva dovuto fare i conti con l’accusa di aver creato un ideale estetico irraggiungibile, che favorirebbe tra le ragazze l’insorgere di disturbi dell’alimentazione come l’anoressia. Lo stesso marchio ha tentato in vari modi di respingere le critiche subite nel corso del tempo attraverso diverse iniziative: ha modificato le misure del bacino della bambola in modo da renderlo più ampio e ha prodotto versioni particolari di Barbie, come quella con la pelle scura e quella calva, che doveva servire ad esorcizzare la paura del tumore.

 

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L'autore: Nadia Ruggiero

Di origini campane, si è specializzata in Mass Media e Comunicazione presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II e ha conseguito il master Social Media Marketing & Digital Communication alla IULM di Milano. Giornalista pubblicista iscritta all'Albo, per la testata online Termometro Politico ha inaugurato le rubriche culturali e contribuito alla redazione di numerosi articoli. Come addetta stampa ha curato una campagna di comunicazione per il lancio di un progetto musicale basato sul crowdfunding. Vive e lavora a Bologna.
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