Volontari per lo Sviluppo una finestra “per chi abita il mondo”
Volontari per lo Sviluppo, una finestra “per chi abita il mondo”
[ad]Per una sorta di paradosso, spesso le iniziative di cooperazione internazionale vengono agite ponendo al centro il Paese occidentale che le promuove, più che le realtà che ne dovrebbero beneficiare.
Spesso queste ultime finiscono per essere soprattutto il punto d’arrivo di un intervento esterno, l’oggetto di uno sguardo che resta centrato sull’occidente, più che contribuire a formare un mosaico di sguardi.
Volontari per lo Sviluppo lavora dal 1983 sul campo, impegnandosi, tra le altre cose, a fornire a giornalisti africani, asiatici, sudamericani uno spazio in cui raccontare gli spaccati di cui sono al tempo stesso protagonisti e testimoni.
L’obiettivo è quindi “sostenere il giornalismo libero nei paesi del Sud, in molti dei quali è ancora in stato embrionale, ostacolato da regimi autoritari che controllano i mezzi di comunicazione. In questo senso la rivista realizza anche progetti di sostegno ai media africani e ha promosso il gemellaggio tra radio e giornali italiani e saheliani”, come si legge nel sito.
Il progetto VpS, nato grazie all’ong Cisv di Torino, ha inizialmente dato vita alla pubblicazione di una rivista cartacea e di una collana di quaderni monografici. Parallelamente avvia un processo collaborativo con altre ong torinesi, allo scopo di ampliare il più possibile il proprio campo d’azione. Il 2001 vede l’apertura del gruppo editoriale alla federazione Volontari nel mondo – Focsiv (che comprende 64 ong italiane), e la ridefinizione di grafica e linea editoriale.
A partire da novembre 2011 VpS dà l’avvio ad un percorso d’innovazione delle modalità di formazione e informazione, aggiornando contestualmente i canali impiegati per raggiungere i lettori (Facebook, Twitter, Linkedin). Progressivamente, il sito diventa il principale mezzo di diffusione delle notizie, così le uscite del cartaceo passano da nove nel 2010, a sei nel 2011 ed altrettante nel 2012, fino a cessare del tutto quest’anno.
Intanto VpS lancia la scuola di formazione a distanza Ong 2.0, il cui obiettivo è “dar vita a una nuova generazione di ong e associazioni di volontariato. Capaci di vivere il web, comunicare, collaborare e coordinarsi in rete, realizzando la cooperazione in modo totalmente innovativo”. Questo progetto ha rappresentato il cuore del lavoro di ricerca di Donata Columbro (giornalista, blogger, social media curator), culminato nella tesi che ha presentato nell’ambito del Master dei Talenti della Società Civile.
Rimettere a fuoco lo sguardo senza timore di “perdere l’equilibrio” spostando l’asse più in là, cogliere le opportunità di partecipazione e diffusione offerte dal web, accogliere visioni altre e suggestioni provenienti da chi studia le tematiche della cooperazione internazionale: sono questi gli ingredienti della forza e longevità di VpS.
Una rivista, questa, da sempre attenta a chi “ogni mattina si sveglia sentendosi parte di qualcosa più grande di lui, curioso di sapere cosa succede in paesi lontani, di capire qual è l’idea di benessere che hanno i diversi popoli, ma anche quali conseguenze possono avere sugli equilibri mondiali i suoi piccoli gesti quotidiani, come bere un caffé o acquistare un mobile. Insomma, una rivista per chi viaggia ogni estate fino in capo al mondo e per chi non lascia mai il cortile di casa”.