E’ raggiante il nuovo sindaco di Roma, Ignazio Marino: “Grazie a tutti, sono molto emozionato. E’ una grande gioia ma anche una grande responsabilità, faremo tutto il possibile per essere all’altezza di Roma, per avere indietro la nostra Roma”. Festeggia con i suoi il neo primo cittadino della Capitale, mentre sugli schermi di tutta Italia scorrono i dati ormai ufficiali del ballottaggio: Marino batte Alemanno 64 a 36, con un distacco di quasi 290.000 voti. Al netto dell’allarmante dato sull’affluenza (44,9%), il risultato tondo di Marino rafforza il trend nazionale – il centrosinistra ha vinto ovunque – e conferma il dato di quindici giorni fa – il candidato democratico era avanti di 12 punti percentuali. Come se non bastasse, anche tutti i Municipi di Roma sono andati al centrosinistra, compreso il XV roccaforte Pdl. Un en plein forse inaspettato: “Sono tantissime le cose che vanno fatte in questa città. Roma deve riprendersi il ruolo internazionale che le spetta, e i cittadini hanno dimostrato di volere una città in cui si cambia il metodo, in cui si premia il merito” prosegue Marino che ha preferito festeggiare al Pantheon e non raggiungere il Campidoglio, come invece aveva fatto Alemanno subito dopo la sua elezione. “La città in cui credo io e in cui credono tutti coloro che hanno voluto con il loro voto segnare una discontinuità rispetto al passato è una città che non si dimentica, nemmeno per un istante, di chi è rimasto un passo indietro” chiosa l’esponente del Partito Democratico “spero che nei prossimi anni Roma possa essere orgogliosa di me”.
[ad]Sul fronte opposto, il sindaco uscente Gianni Alemanno ammette la sconfitta e idealmente consegna la fascia tricolore al suo successore. “Ho fatto le congratulazioni al mio avversario. Sarò leale” afferma l’ormai ex primo cittadino a cui non è riuscita l’impresa di ribaltare il risultato del primo turno, così come accaduto nel 2008 nel testa a testa contro Rutelli. “Con me il centrodestra perde l’ultimo sindaco importante. Adesso bisogna aprire un’ampia riflessione: ci impegneremo a rigenerare le ragioni della nostra appartenenza, faremo un’opposizione seria e non distruttiva. Accettiamo la sconfitta. Roma ha bisogno di noi”.