Garantismo ad personam
Lui è innocente fino a prova contraria, lei colpevole dal principio. I magistrati che indagano sul conto di lui sono complottisti, eversivi, peggio che mafiosi etc., mentre quelli che indagano (anzi, indagherebbero) sul conto di lei hanno “grande esperienza” e un“metodo investigativo puntiglioso” che porta a conclusioni basate “sull’analisi ditutti i particolari”. E – dimenticavo – le fughe di notizie su indagini in corso sono una vergogna “a orologeria” se riguardano lui, mentre hanno piena cittadinanza se si tratta di lei.
Loro che sono garantisti con lui, fanno i forcaioli con gli altri. Loro che se la prendono contro i “mattinali delle procure” dichiarano: “è vergognoso e inaccettabile che [Vendola] faccia dell’ironia sull’ipotesi di un complotto ai danni del presidente del Consiglio piuttosto che unirsi ad un doveroso e unanime coro di condanna per una vicenda inquietante” (parola del PDL Rocco Palese, che evidentemente ha già identificato buoni e cattivi – e poi si lamentano del connubio tra giustizia e politica). E che importa se arrivano le smentite. Che importa se sono proprio loro ad aver passato gli ultimi mesi a criticare i doppiopesisti, invece di lavorare.
Che il torto stia dalla parte della escort o dell’ulitizzatore finale, viene da chiedersi se i“personaggi disposti a tutto” di cui parla Panorama stiano davvero da una parte soltanto, e non in tutte le edicole.
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