Papa Francesco attacca: “Corruzione e lobby gay in Vaticano”

Pubblicato il 12 Giugno 2013 alle 15:40 Autore: Alessandro Genovesi

Pochi giorni fa, nel corso di un incontro con i rappresentanti della Confederaciòn Latinoamericana y Caribeña de Religiosas y Religiosos (Clar), Papa Francesco si sarebbe lasciato andare a pesanti affermazioni contro la Curia romana: “Nella Curia c’è gente santa, veramente gente santa. Ma esiste anche una corrente di corruzione, anche questa c’è, davvero. Si parla poi di “lobby gay“, ed è vero, è lì…dobbiamo vedere cosa possiamo fare…”. Queste le affermazioni del Pontefice, secondo quanto riportato dal sito cileno Reflexion y Liberacion. E a chi chiedeva se fosse stato lui a portare avanti in prima persona il progetto di riforma della Chiesa, Bergoglio ha risposto: “Non posso essere io a fare la riforma, queste sono questioni di gestione e io sono molto disorganizzato, non sono mai stato bravo per questo”. Poi ha aggiunto di aver fiducia nella commissione cardinalizia che ha creato con questo incarico. “Lì abbiamo Rodriguez Maradiaga, c’è anche Francisco Javier Errazuriz, e sono molto ordinati. Anche quello di Monaco di Baviera (Reinhard Marx) è molto ordinato: loro sapranno portarla avanti”, ha continuato il Papa.

[ad]Dichiarazioni che hanno fatto rumore, inducendo la presidenza del Clar a lamentarsi per la “pubblicazione e la strumentalizzazione” delle parole del Papa, dato che la conversazione era privata e tale sarebbe dovuta rimanere, anche perché non erano stati assolutamente autorizzati a pubblicarla.

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Il Santo Padre è poi tornato su un tema a lui molto caro, ovvero la sobrietà e l’assoluta assenza di ostentazione di ricchezza che dovrebbero essere peculiarità di tutti gli uomini di chiesa: “San Pietro non aveva un conto in banca, e quando ha dovuto pagare le tasse il Signore l’ha mandato al mare a pescare un pesce e trovare la moneta dentro al pesce, per pagare”. “Se si vuol fare una Chiesa ricca, allora la Chiesa invecchia,non ha vita” ha proseguito Francesco, incarnando appieno il messaggio evangelico delle origini ed esortando a diffondere le parola di Dio con “semplicità e gratuità”. “La Chiesa non è una ong, ma nasce dalla gratuità, di cui la povertà è un segno”. La povertà che deve caratterizzare la Chiesa “ci salva dal diventare organizzatori e  imprenditori”.

L'autore: Alessandro Genovesi

Classe 1987, laureato in Giurisprudenza presso l'Università degli Studi di Udine, è da sempre appassionato di politica e di giornalismo. Oltre ad essere redattore di Termometro Politico, collabora con il quotidiano Il Gazzettino Su twitter è @AlexGen87
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