Privacy: telefono, posta elettronica, social network, conto in banca, e-commerce: nell’era del digitale quasi ogni azione della nostra vita quotidiana passa attraverso la tecnologia e di conseguenza può essere controllata.
[ad]E quando questi servizi sono gestiti da grandi aziende internazionali con un ruolo quasi monopolistico, tutelare i diritti dei singoli cittadini risulta sempre più difficile. Questo è quanto emerge dalla relazione annuale del Garante della Privacy, secondo cui le violazioni della riservatezza sono in ulteriore aumento rispetto allo scorso anno.
Nel corso della relazione Antonello Soro ha toccato svariati temi, a cominciare dal web, sempre più nelle mani di pochi colossi internazionali come Google, Facebook e Amazon, la cui attività risulta essere non sempre trasparente.
Proprio contro Google il Garante ha recentemente aperto un procedimento sulle nuove regole per la privacy e una consultazione per regolare l’uso dei cookie, strumenti che forniscono al sito una grande quantità di informazioni sugli utenti. Inoltre, la libertà della rete può essere viziata dagli algoritmi che stabiliscono l’ordine in cui vengono riportate le notizie e i risultati da parte dei motori di ricerca, che non sempre rispettano criteri chiari e neutrali, influendo sulle modalità con cui l’utente accede alle informazioni. Di fronte a tutto questo l’utente, che molto spesso non ha piena consapevolezza nell’accettare il trattamento dei suoi dati personali, rischia di ritrovarsi spaesato e vittima di violazioni.
Ma nel mirino del Garante non c’è solo il web. Altri ambiti dove la privacy dei cittadini è fortemente a rischio sono il telemarketing, le intercettazioni telefoniche, la videosorveglianza sui posti di lavoro e i servizi di home banking. D’altra parte però, in un mondo sempre più globalizzato, l’adozione di provvedimenti da parte dei singoli stati risulta sempre meno efficacie. Per questo motivo Soro ha annunciato l’imminente arrivo di misure comunitarie in accordo con gli altri paesi europei per garantire al meglio la privacy dei cittadini.
In questo senso però Soro ha voluto marcare una netta differenza rispetto al comportamento degli Stati Uniti su questo stesso tema. La relazione del Garante arriva infatti all’indomani dello scandalo datagate, riguardante il programma segreto approvato dalla Casa Bianca che permetteva alla CIA e alla NSA di avere accesso a una grandissima quantità di informazioni private su milioni di americani. A questo proposito Soro assicura che in Europa verrà fatto di tutto per garantire il miglior equilibrio tra privacy e sicurezza, senza che la libertà e la riservatezza dei cittadini vengano messe in discussione.
Lorenzo Cini