Desterà parecchio clamore l’intervista odierna di Flavio Briatore.
[ad]Il manager, a colloquio con Beatrice Borromeo, giornalista del Fatto Quotidiano, si lascia andare ad una serie di dichiarazioni molto chiare nei confronti del Partito democratico, di Matteo Renzi e di Pierluigi Bersani.
L’incipit contro l’ex segretario, reo di aver di aver tacciato Briatore come modello negativo, è bruciante: “Bersani non è rimasto in Africa a smacchiare i giaguari? È un vecchio comunista che non ha capito che il mondo è cambiato, che ci sono i tweet e la banda larga. Uno che pensava di aver stravinto, era a 30 metri dal traguardo, con due minuti di anticipo sugli altri, e invece di tirare la volata finale si è fermato, compiaciuto, a farsi fotografare dai paparazzi. Pareggiare era un’impresa, ma lui ce l’ha fatta”. E ancora, durissimo: “Bersani e gli altri politici sono degli sfigati: pensano solo a salvaguardare i loro 15 mila euro al mese perché sanno che sul mercato ne valgono al massimo 1500”.
Il giudizio cambia radicalmente, invece, quando si parla di Matteo Renzi. Il sindaco di Firenze è considerato da Briatore un “uomo del fare”, un “open minded, che ascolta e recepisce”, “l’unica speranza per l’Italia”; insomma, una “persona normale, e detto di un politico questo è già un super complimento”. Su questo tema, che è il fulcro dell’intervista, Briatore viene incalzato dalla Borromeo, che gli chiede se fosse disposto a votare Renzi come candidato premier: “Ho già detto che lo voterei, anche a costo di iscrivermi al Pd, così faccio contento Bersani”.
Il sindaco di Firenze, quindi, come futuro Presidente del Consiglio a patto, però, che “si cambi la Costituzione: il premier deve avere molto più potere, altrimenti non concluderà mai niente. E poi bisogna modificare la legge elettorale: ora destra e sinistra sono insieme al governo eppure non fanno niente. Però quando c’è da tagliare le pensioni si mettono d’accordo subito.”
A questo punto è d’obbligo la domanda relativa a quanto Briatore sia distante dal mondo e dai valori della sinistra: Renzi non rischierebbe di perdere consensi con uno sponsor simile? “Al contrario: quelli che odiano me e la gente come me non voterebbero comunque per Renzi. Loro sono le vecchie mummie della sinistra vera. Invece il sindaco può pescare tra l’elettorato sia di Berlusconi sia di Grillo. A patto, però, che la smetta di giocare e si decida: o fa il primo cittadino o guida il Pd”.
Briatore, poi, non si fa mancare una battuta sull’amico Silvio Berlusconi: “Silvio lo danno sempre tutti per morto e non è mai vero. In questo periodo è tranquillissimo. E poi contano solo le elezioni nazionali, perché quando la gente vota per il sindaco le dinamiche sono diverse, conta di più il rapporto diretto con i candidati che non il leader di partito”.
Si chiude con un affondo al Movimento 5 Stelle: “Ormai hanno capito tutti che tipi sono, più interessati ai buoni pasto che alla politica. Grillo poi non si è accorto che la campagna elettorale è finita: parla da solo, nelle piazze che ormai sono vuote. La gente non ne può più”.