La ‘Cosa Nera’ il progetto degli ex Alleanza Nazionale
[ad]Fratelli d’Italia, il nuovo partito nato poco prima delle elezioni e guidato da Guido Crosetto, Ignazio La Russa e Giorgia Meloni, sta cercando di affermarsi come guida del centrodestra extra-berlusconiano.
Propulsore della nuova iniziativa a Milano è proprio la debacle del centrodestra alle amministrative che, però, vede il partito degli ex-AN in forte ascesa, raggiungendo a Roma il 6% e arrivando al ballottaggio in alcuni comuni del Lazio.
“I nostri modelli sono persone come D’Annunzio, Papini, Prezzolini” afferma La Russa parlando del nuovo progetto di Fratelli d’Italia.
Un nuovo centrodestra nazionale, un risorgimento della destra, usando termini ‘nazionalistici’ per ricostruire una destra uscita ammaccata dalle amministrative. Il problema, per ora, è che non si è ancora capito quali sono gli austriaci da combattere.
E così, tra dubbi e buone intenzioni, parte la due giorni di Milano organizzata da l’ex ministro La Russa. Ai microfoni e ai cronisti racconta di voler essere il “propulsore di una nuova destra extra berlusconiana” ma che non vi è intenzione di rifondare Alleanza Nazionale. Ma la volontà è di costituire una “cosa tricolore” e non nera, come dice ancora l’ex ministro, cercando di essere il più possibile inclusivi.
Tantissimi saranno gli ospiti di questa due giorni, tra i quali c’è l’ex ministro dell’economia Giulio Tremonti, da sempre vicino alla Lega, ma de facto orfano di partito. Ma non solo Tremonti, ci saranno anche altri personaggi del centrodestra come Andrea Ronchi, ex FLI; Magdi Cristiano Allam, che con il suo partito basato sul conservatorismo religioso potrebbe essere interessato al progetto; gli ex AN Gianni Alemanno, Andrea Augello, Domenico Nanìa; il leader de La Destra Francesco Storace. Ma anche Gianpiero Samorì, di Moderati in Rivoluzione, e Oscar Giannino, ex leader di Fare per Fermare il declino.
Nel progetto del trio La Russa – Crosetto – Meloni c’è un partito liberale in economia e conservatore nei valori, con una forte accezione verso i valori religiosi e nazionalisti. Alla guida di questo progetto ci sarà Giorgia Meloni, una ‘faccia nuova’ del centrodestra il cui peso mediatico è impennato dalla sua candidatura alle primarie mai tenute del centrodestra.
L’elettorato a cui si rivolge è quella parte delusa dai grillini e che non vogliono rientrare nell’orbita berlusconiana, e gli ex elettori della Lega, visto che il nuovo partito metterebbe al primo posto le questioni di “sicurezza e immigrazione”, come sostiene Riccardo De Corato, secondo cui l’elettorato della Lega è in scomposizione e si deve scongiurare il rischio che questi guardino a Renzi.
“Il centrodestra con le sole spinte di reni di Berlusconi, ma senza Fini e Bossi, non ha più la maggioranza in Italia” è l’analisi di La Russa.
Da qui l’idea del nuovo progetto. Il nuovo progetto, però, non è detto sarà estraneo al PDL, a cui si vuole comunque guardare, ma potrebbe anche essere solo una sua corrente.
Certo è che il nuovo soggetto non avrebbe un problema di liquidità, visto che, come scrive il Corriere della Sera, avrebbe l’appoggio della fondazione AN, che conta 500 soci ed un capitale liquido di 80 milioni, più un patrimonio immobiliare pari a quasi 500 milioni di euro. Un’altra chiave di lettura della (possibile) “pax” n seno alla destra è nata proprio dall’esigenza di sbloccare i fondi (gli 80 milioni di euro cui si fa riferimento) della Fondazione e del patrimonio immobiliare dell’EX-AN.
Questi fondi sono stati la principale causa del fallimento del progetto FLI. All’uscita di FINI, dopo breve riflessione, lo ‘scacco matto’ di Berlusconi al suo ex delfino è stato realizzato ‘bloccando’ La Russa, che era il tesoriere della fondazione e in possesso della firma per movimentare il danaro.
Con i fondi bloccati sia per gli ex “colonnelli” rimasti nel PDL che per FLI (da un ricorso dello stesso Fini con successiva decisione del TAR Lazio), dopo aver esaurito la prima dotazione con enormi spese per consulenze e per sito web, Fini ha finito i quattrini e ‘guarda caso’ la fiducia dei suoi.
Dopo il crollo di FLI qualche anima ‘moderata’ ha consigliato a tutti di rimettersi d’accordo per riprendere quei quattrini. Unica opposizione, interna a questo progetto, è stata quella di Crosetto e Meloni, convinti contrariamente a La Russa che il progetto “Fratelli d’Italia” potesse viaggiare comunque ed anche in via autonoma
Come hanno risolto? Beh, mettendo al comando del nuovo soggetto proprio la Meloni, che ha deposto l’ascia di guerra in nome della maggiore visibilità ottenuta.