A Fiuggi la svolta per una “Alleanza Nazionale”

Il 27 gennaio 1995 al centro congressi di Fiuggi nasce Alleanza Nazionale.

Una svolta eclatante del Movimento Sociale Italiano – Destra Nazionale guidato da Gianfranco Fini che scelse di abbandonare i riferimenti ideologici al fascismo per qualificarsi come forza politica legittimata a governare. Sciolto il MSI-DN agli inizi del 1995, Fini, nel bel mezzo del terremoto politico di Tangentopoli, pose le basi per una svolta verso una destra conservatrice ed europea.

Ideologia

Alleanza Nazionale si impegnava in una valorizzazione di una destra democratica e moderna e nella conservazione dell’italianità, della sua tradizione culturale e religiosa, nonché nel mantenimento della legalità e della giustizia.

Il neo-partito si auspicava una promozione del senso nazionale della Patria e delle radici identitarie dell’Europa, il riconoscimento e valorizzazione del ruolo della famiglia nella società, tutela della libertà di opinione e del pluralismo ma un’avversione verso il relativismo culturale.

Il nome di Alleanza Nazionale fu scelto proprio per contrapporsi all’ “Alleanza Democratica”, coalizione o partito di sinistra che si sarebbe dovuta costituire per creare un sistema a due partiti contrapposti (idea molto in voga in quel periodo).

La svolta di Fiuggi

Già nel 1992, Domenico Fisichella in un articolo de Il Tempo suggerì al MSI-DN di farsi promotore di una «alleanza nazionale» per uscire dall’attuale stato di ghettizzazione della politica italiana orientata verso una contrapposizione duale tra forze nazionali e progressiste.

Il 26 novembre 1993 venne presentato ufficialmente il progetto di Alleanza Nazionale con la conseguente nascita dei primi circoli sul territorio. Ma solo l’11 dicembre dello stesso anno Il Comitato Centrale missino approverà il nuovo Movimento Sociale Italiano – Alleanza Nazionale con l’astensione di dieci dirigenti rautiani.

Alle successive elezioni politiche del 1994 il nome e il simbolo di AN vennero utilizzati dal MSI per la prima volta come contrassegno elettorale. Il partito debutterà vittoriosamente come alleato di Forza Italia di Silvio Berlusconi e diventerà una forza di governo grazie a uno storico 13,4 %.

Ma il vero sodalizio del partito avvenne appunto con la svolta di Fiuggi, città già scelta per svolgere l’ultimo congresso nazionale del MSI-DN e designata per ospitare il congresso costituente della nuova AN.

Il patrimonio di Alleanza Nazionale, spiegò Fini, era intessuto di quella cultura nazionale che rende tutti figli di Dante e di Machiavelli, di Rosmini e di Gioberti, di Mazzini e di Corradini, di Croce, di Gentile e anche di Gramsci. Dichiarò che il lunghissimo dopoguerra stava per terminare e che occorreva «uscire dal Novecento e liberarsi dalla suggestione della nostalgia e dalle tentazioni dell’ideologia».

«È giusto, disse Fini, chiedere alla destra italiana di affermare senza reticenza che l’antifascismo fu un momento storicamente essenziale per il ritorno dei valori democratici che il fascismo aveva conculcato». «La destra politica non è figlia del fascismo. I valori della destra preesistono al fascismo, lo hanno attraversato e ad esso sono sopravvissuti.»

A Fiuggi si consacrò la cosiddetta “svolta governista” al partito allargandolo a cattolici moderati e conservatori e spingendolo verso un centrodestra conservatore e liberale.

Solo una minoranza non accettò questa svolta che venne interpretata come un disconoscimento del proprio passato. Tra questi c’erano Pino Rauti, esponente dell’ala sociale e storico “rivale” di Fini, Giorgio Pisanò e Tommaso Staiti Cuddia che successivamente fondarono il Movimento Sociale Fiamma Tricolore che rimase sempre minoritario rispetto ad AN.

Sviluppi

Alleanza Nazionale in seguito promosse insieme a Forza Italia, al CCD e al CDU la nascita della coalizione del centrodestra italiano: il Popolo della Libertà.

Nel 2008, a seguito della vittoria nelle elezioni politiche e la nomina di Gianfranco Fini a Presidente della Camera dei Deputati, la guida del partito passò a Ignazio La Russa.

Con una mozione presentata il 14 dicembre 2013 all’assemblea degli aderenti alla Fondazione, il partito Fratelli d’Italia è stato autorizzato all’uso del simbolo storico di AN.