Il Presidente del Consiglio, Enrico Letta, traccia un primo bilancio dell’esperienza di governo, davanti alla stampa estera. E ostenta un certo ottimismo: “Dopo 50 giorni di governo, sento che le cose vanno bene. Avverto energie positive che si stanno liberando. Certo, ci sono tante difficoltà ma il sentimento che provo è positivo: ci sono tutte le condizioni per applicare il programma che ha avuto la fiducia del Parlamento”.
Molti i punti toccati nella conferenza stampa.
[ad]Innanzitutto il premier ha fatto alcune precisazioni relative all’accordo anti-evasione fiscale con la Svizzera: “L’Italia continuerà a discutere con la Svizzera per trovare un accordo per contrastare evasione ed elusione fiscale e il governo è fiducioso che si possano trovare soluzioni in breve tempo. La mia volontà è di lavorare in modo bilaterale con il governo svizzero, in modo approfondito e ravvicinato. Non voglio che si perda tempo. Ho aspettative positive che si possano raggiungere buoni risultati.”
Si passa poi a parlare di due dei temi più spinosi dell’economia italiana, ovvero la questione esodati e la disoccupazione giovanile: “La disoccupazione giovanile è una priorità del governo, stiamo negoziando con Bruxelles e con gli altri paesi”, ricorda il premier. E aggiunge: “uscire dal prossimo vertice europeo con solo impegni generici e frasi di circostanza sarebbe un clamoroso autogol che l’Europa non può permettersi in questo momento”.
Per quanto riguarda gli esodati, Letta ammette che la riforma Fornero è servita per “mettere in sicurezza i conti della previdenza pubblica”, ma conferma che “il governo affronterà e risolverà il problema”.
Il cuore pulsante dell’intervento del premier, però, non poteva non vertere sui guai giudiziari di Silvio Berlusconi (processo Mediaset, Ruby, ecc.) e sulle possibili conseguenza negative che potrebbero riversarsi sul governo.
Qui il premier non solo dimostra sicurezza, “vedo il governo stabile e concentrato sui suoi obiettivi. Non credo ci saranno conseguenze da vicende esterne, anche di natura giudiziaria”, ma si concede anche un piccolo siparietto scherzoso, ma neanche troppo, con i giornalisti stranieri: “Lo so che tutto ciò che riguarda Berlusconi per voi è fantastico, mentre le cose che vi racconto io sui provvedimenti sono pallose e molto meno vendibili alla pubblica opinione. Ma questo è il mio lavoro”.
L’intervista si chiude sulla politica estera: Turchia, Iran e questione palestinese.
Letta annuncia che in autunno compirà il primo viaggio ufficiale al di fuori dell’Europa, con meta Israele e la Palestina.
Sulla Turchia, il Presidente del Consiglio auspica che “questa vicenda non metta in crisi l’avvicinamento della Turchia all’Unione europea, dato che sarebbe un enorme errore se ciò portasse ad un allontanamento senza ritorno definitivo”.
Un battuta conclusiva, infine, va all’Iran, che di recente ha eletto un nuovo Presidente riformista e moderato, al posto del fondamentalista Ahmadinejad: “le elezioni in Iran testimoniano una grande voglia di partecipazione di un popolo di antica civiltà. L’Italia ha intenzione di collaborare con il nuovo presidente con fattiva e molto impegnata partecipazione. Io sono assolutamente consapevole dell’importanza di relazioni positive tra l’Iran e il resto del mondo occidentale e l’Unione europea e lavorerò perché l’Italia possa essere un ponte positivo”.