Primarie del PS francese, ecco i candidati
[ad]Proprio tali punti sono i cardini dell’agenda politica di Montebourg, assieme ad una politica economica basata sulla rilocalizzazione, la deglobalizzazione e la decrescitata pilotata basate su una vera rivoluzione ecologica, anche da ottenere attraverso misure di protezionismo a livello europeo.
Il suo sito si presenta particolarmente curato e ricco di contenuti, il programma ben in primo piano e diviso in categorie ma forse troppo spezzato nelle sue componenti per permettere al lettore di cogliere il senso generale della proposta politica del giovane candidato.
Non viene considerato dai sondaggi come un candidato in grado di vincere le primarie o anche di arrivare personalmente al ballottaggio, ma il consenso da lui raccolto potrebbe essere molto importante, nel caso decidesse di offrire appoggi ufficiali, a determina l’esito del secondo turno.
Marie-Ségolène Royal |
Marie-Ségolène Royal, ex-ministro e ex-deputato, riprova la corsa all’Eliseo dopo il fallimento delle precedenti elezioni del 2007 e la sconfitta interna contro la Aubry al congresso del PS del 2008.
La sua offerta politica si basa si basa sull’allargamento della democrazia partecipata, sulla trasparenza della gestione dei fondi pubblici e su una rimodulazione fiscale all’insegna dell’equità senza aumentare il peso complessivo del fisco.
Il suo sito è molto semplice, incentrato sul servizio news dedicato alla candidata, ed è caratterizzato, oltre che dal consueto manifesto programmatico, da un elenco di soluzioni concrete di immediata comprensione.
Sicuramente la Royal appare la candidata maggiormente in grado di utilizzare lo strumento mediatico, come dimostra il suo “contratto con la nazione” – di nuovo i parallelismi con l’Italia si sprecano – con tanto di clausole rescissorie e organi di garanzia per verificarne l’attuazione.
Malgrado l’appeal e l’uso sapiente della comunicazione, l’esperienza del 2007 pesa come un macigno sulla Royal, attualmetne non in grado di arrivare al ballottaggio delle primarie. La sua quota di preferenze potrebbe tuttavia essere la golden share del ballottaggio, e gli analisti politici si sono trasformati in esperti di gossip tentando di capire se Ségolène sceglierà di favorire o ostacolare il suo ex Hollande contro la donna che comunque le soffiò la leadership del PS…
Manuel Valls |
Manuel Valls, deputato e sindaco di Évry, è l’altro giovane della competizione, con i suoi 49 anni; è stato il primo ad ufficializzare la propria candidatura alle primarie, e l’unico a prendere di petto la questione – tabu nella sinistra francese – dell’immigrazione.
Valls propone infatti l’istituzione di quote migratorie fissate in base alle capacità di accoglienza, su base nazionale e regionale, per gestire i flussi migratori dall’Africa; altre sue proposte riguardano la revisione del sistema delle 35 ore e il contenimento delle spese della politica.
Il suo si mostra particolarmente accattivante e ricco di contenuti, con un programma presente anche in formato video e strutturato in maniera originale in punti legati alle lettere dell’alfabeto.
La sua candidatura viene percepita come piuttosto di nicchia, in quanto dal punto di vista programmatico non apporta nulla rispetto ad altre personalità maggiormente di peso se non la propria giovane età. Analogamente a Montebourg, la sua quota di voti potrà essere determinante nel ballottaggio.
Il sondaggio più recente sulle primarie francesi è attualmente quello di Ipsos, che mostra Hollande in netto vantaggio su tutti gli altri candidati ma incapace di imporsi al primo turno; al ballottaggio dovrebbe quasi certamente vedersela con la combattiva Aubry, e quindi sarà fondamentale capire come i candidati minori, Royal in testa, si schiereranno intorno ai due principali competitor.