Dopo la batosta elettorale e soprattutto dopo le polemiche che lo hanno riguardato per essersi inventato master e titoli di studio inesistenti, Oscar Giannino tornerà a fare l’editorialista per Il Messaggero (dopo il “perdono” del direttore Cusenza) ma soprattutto farà parte del nuovo club “Italia Aperta”. “Non sarà un partito, né un movimento politico” scrive il Sole 24 Ore (forse dopo il risultato alle elezioni di febbraio non era proprio il caso), “ma un’associazione aperta, un think tank”(IlSole24ore.com,20/06)
[ad]Lo scopo dei fondatori è di creare una “casa per i liberali italiani” con l’intento di ripristinare nel nostro paese i fondamenti dell’ideologia liberale: economia di mercato, libera iniziativa e meritocrazia. Inoltre l’associazione «si propone di monitorare e seguire le politiche nazionali, regionali, provinciali e comunali concrete assegnando loro un voto in “pagella“», si legge nel documento presentato dall’avvocato De Nicola, cofondatore di Fare per Fermare il Declino.
Al nuovo gruppo, hanno aderito anche politici tra cui molti montiani ma anche alcuni esponenti di Pd e Pdl. “Italia Aperta” è formata anche da una lunga schiera di avvocati che si erano arruolati al partito di Giannino come Alberto Saravalle ,Claudio Tesauro e soprattutto Pietro Ichino, noto giuslavorista e cofondatore di Scelta Civica. Infine hanno deciso di far parte dell’associazione anche economisti, manager e personaggi del mondo dell’impresa come Giuliano Cazzola, Nicola Rossi (presidente di Italia Futura), Irene Tinagli (deputata di Scelta Civica), Anna Gervasoni (direttore generale dell’Aifi) e Stefano Parisi (numero uno di Fastweb).
Nel documento presentato da De Nicola e condiviso anche da Oscar Giannino sul suo profilo facebook (vanta circa 5000 amici) si legge infine che “Italia Aperta è una sfida che vale la pena di tentare, la creazione di un valido e incisivo strumento per le policies del nostro Paese”.
Giacomo Salvini