Era il due dicembre del 2012 quando Alfio Marchini, conosciuto ai più per la sua attività di costruttore, dichiarò di voler candidarsi come sindaco di Roma.
[ad]Oggi, dopo i soddisfacenti risultati delle elezioni amministrative – dove ha raccolto quasi il 10% dei consensi – torna a far parlare di sé e delle sue intenzioni di fondare un nuovo movimento politico.
L’annuncio, comparso sulle pagine di Panorama, non è esattamente un fulmine a ciel sereno.
L’imprenditore romano ha sempre vissuto appassionatamente le vicende politiche del nostro Paese ed ora tenta di diventarne uno dei protagonisti.
Il manifesto di questo nuovo soggetto politico, che probabilmente sarà presentato a settembre, è anticipato dallo stesso Marchini.
“Sarà un documento aperto ai contributi che raccoglieremo nel tour di presentazione che faremo. Abbiamo un gruppo di giovani straordinari, pieni di idee e di voglia di realizzarle, e una nutrita squadra di vecchi saggi, non solo in Italia, che ci segue con grande attenzione. Ho sempre creduto nell’alleanza tra generazioni come chiave per i grandi cambiamenti”.
Marchini spende due parole anche riguardo alle linee guida del nuovo partito dove, nonostante non accetti etichette di vario genere, si riconoscono caratteristiche provenienti dalla cultura di sinistra. “Il no a ogni forma di razzismo e d’intolleranza verso le cosiddette diversità. No al massacro delle imprese medie e piccole al quale stiamo assistendo inermi. No alla vuota retorica di questi anni.”
Il primo banco di prova per questo nuovo soggetto, che per ora si limita ad essere una fondazione, saranno le elezioni europee del prossimo anno. Alla domanda: “Sarebbe già pronto a lasciare il Campidoglio per il Parlamento Europeo?” Marchini ha risposto con un perentorio: “L’ultima cosa che mi interessa attualmente è una poltrona”.
I cittadini romani sono disposti a credergli poiché, per evitare il conflitto di interessi, prima della campagna elettorale, il “Ridge” di Roma, chiamato così per la sua somiglianza con il personaggio televisivo, si era liberato delle sue aziende.
I tanti giovani, provenienti dal mondo delle professioni, che lo circondano e la voglia di non aver nulla a che fare con i grandi partiti attuali fanno sembrare il futuro partito di Marchesini una sorta di MoVimento 5 Stelle più orientato verso sinistra. Che sia questo il futuro della politica italiana? Movimenti fondati sulle passioni ed aperti verso coloro che non provengono dal mondo politico? Grillo ha dato il via all’esperimento, in via di collisione a causa dei conflitti interni e del leaderismo, ora sta ai “Marchini” fare tesoro degli errori di Grillo e, si auspica, mettere sul piatto una dose maggiore di competenze.