«La sensazione è che i dossier si moltiplichino, che non si decida sui singoli capitoli»; bastano queste poche parole per comprendere l’insoddisfazione del leader Cgil Susanna Camusso su quanto fatto finora dal Governo Letta, resa nota proprio nel giorno in cui il Parlamento mette ai voti il decreto per le emergenze. Non si tratta di una critica sterile ma di un modo per rimettere al centro dell’attenzione un problema forte, dato che sono ben 520mila i lavoratori in cassa integrazione a zero ore, ossia con sospensione totale dal lavoro, da inizio anno, il che corrisponde ad una perdita complessiva in busta paga di circa 3.300 euro per ciascun lavoratore.
[ad]Il commento di Susanna Camusso giunge dai microfoni di Radio 24 e non si limita alla cassa integrazione ma tocca punti delicati come l’Imu e l’Iva, il cui aumento al 22 per cento dovrebbe scattare il 1° luglio prossimo: «In un Paese in cui il tema più rilevante è la mancanza dei consumi e il reddito, l’Iva diventa anche psicologicamente una cosa importante»; afferma il segretario della Cgil, che rimprovera il Governo Letta anche in merito all’abolizione della ben nota Imu: «Ciò che non va bene è l’idea che siccome devi intervenire sull’Iva, devi anche abolire la tassa sulla proprietà della casa», cosa che mostra una certa titubanza nell’azione del governo.
In un periodo in cui non si parla d’altro che di contrazione dei consumi per via delle difficoltà economiche e della situazione di instabilità che caratterizza non solo disoccupati e precari ma anche i lavoratori a tempo indeterminato, è effettivamente opportuno richiamare l’attenzione sul problema principale della nazione, che senza far ripartire il lavoro non riuscirà a dare nuova linfa alla produttività, ovvero ciò che genera effettivamente la ricchezza di uno stato e che consente un miglioramento della qualità della vita per tutti, in quanto aumentando la ricchezza generale, aumentano le entrate dello Stato, il cui compito è ridistribuirle tale ricchezza consentendo una vita dignitosa ad ogni cittadino.
Conferma oltremodo evidente dell’indecisione del Governo Letta è, secondo il Segratario della Cgil, «il dibattito Imu-Iva», che dimostra quanto l’esecutivo sia ancora impantanato negli echi della campagna elettorale che porta la Camusso a guardare con preoccupazione alle «incertezze di non aver deciso qual è il punto vero su cui concentrano l’iniziativa»,argomento che sarà sicuramente al centro della manifestazione unitaria dei sindacati «Lavoro è democrazia», che si svolgerà domani a Roma a partire dalle 8 e 30.
Da un lato, appare evidente quanto sia necessaria una riduzione delle tasse sul lavoro, che ai livelli attuali sono tra i principali responsabili della disoccupazione, ma che si piazzano dietro alle difficoltà burocratiche e legislative che le aziende incontrano nelle proprie attività e ad una legislazione che consente di privare l’individuo della certezza della sua posizione lavorativa riducendone persino il compenso, ma dall’altro i temi da rivedere sono tanti, forse troppi per un governo che, nonostante le affermazioni dei propri rappresentanti e del proprio esponente massimo, sembra essere stato progettato per avere una data di scadenza ben precisa. Tuttavia, da qualche parte bisognerà pur cominciare e il lavoro è sicuramente l’argomento principale.
Giuseppe Luongo