I viaggi diplomatici di Xi Jinping – Terza tappa: 5° summit dei BRICS e Congo

Pubblicato il 26 Giugno 2013 alle 17:50 Autore: Stefano Giovannini

Focus: Cina e India

Xi incontra Manmohan Singh, primo ministro indiano, a margine del summit, per evidenziare come il mondo necessiti dello sviluppo congiunto di Cina e India, per entrambe le quali fornisce spazio sufficiente. Cina e India, spiega, essendo le due più ampie nazioni in via di sviluppo, hanno una missione storica simile: propellere il proprio sviluppo socioeconomico. Ambo le parti, vàluta, stanno vivendo un periodo di opportunità strategiche. Soggiunge che i rapporti sinoindiani hanno vaste prospettive di sviluppo. La Cina, prosegue, ritiene i legami coll’India una delle relazioni bilaterali principali e s’impegna a promuovere l’alleanza strategica cooperativa fra le due parti. Il presidente cinese invita ambo gli Stati a mantenere reciproci visite e contatti ad alto livello, usando appieno il dialogo e le consultazioni politici a vari livelli per rafforzare la comunicazione strategica e politica. Cina e India, afferma, devono ampliare gli scambi e la cooperazione fra le forze armate e approfondire la fiducia reciproca sui versanti militare e sicurtario. Utilizzando, Xi continua, meccanismi cooperativi quali il dialogo strategico ed economico le due nazioni devono discutere di una cooperazione su progetti infrastrutturali su vasta scala. Altra priorità individuata da Xi quella di incrementare gli scambi e la cooperazione tra civili, ampliando anche quelli giovanili. Il presidente cinese osserva che le due parti devono rinforzare la coordinazione e la cooperazione nelle Nazioni Unite, nei BRICS, nel G20 e negli altri gruppi multilaterali, supportandosi a vicenda nella partecipazione nella cooperazione locale e promuovendo la pace, la stabilità e lo sviluppo in Asia. Sulla questione dei confini, Xi dice che Cina e India devono migliorare e usare bene il meccanismo dei rappresentanti speciali lottando per uno schema risolutivo giusto e razionale accettabile da ambo le parti il prima possibile. Nel contempo, soggiunge, RPC e Repubblica dell’India devono proseguire nella salvaguardia della pace nelle aree di confine e prevenire una degenerazione del problema che intacchi i rapporti bilaterali.

[ad]Singh esprime ammirazione per i traguardi raggiunti dalla Cina nello sviluppo, dicendo che le relazioni di buon vicinato e amicizia coll’RPC in un contesto di realizzazione dello sviluppo comune sono prioritarie nella politica estera indiana. L’India spera, dice, di continuare a mantenere scambi, dialogo e comunicazione di alto livello colla Cina. Si augura altresì che entrambi i Paesi rispettino gli interessi cruciali per la controparte nonché le preoccupazioni più gravi, approfondendo la fiducia reciproca dal punto di vista strategico, rafforzando la coordinazione e la cooperazione sugli affari internazionali e salvaguardando la pace e la stabilità nella regione e nel resto del mondo. Singh spiega che il suo Paese, il quale aderisce a una politica estera indipendente, non fungerà mai da attrezzo utile per contenere la Cina; anzi, l’India vuole effettuare sforzi concertati colla Cina per mostrare al mondo come i due Stati siano alleati invece che rivali. L’India, promette, rispetterà le linee-guida politiche determinate da ambo le parti e cercherà una soluzione strategica al problema dei confini impegnandosi nel salvaguardare la pace in tali aree. Il primo ministro indiano parla a nome della Repubblica Indiana nel riconoscere la regione autonoma tibetana quale parte del territorio cinese e nell’assicurare che in India non saranno tollerate attività politiche anticinesi.

Focus: l’aiuto cinese all’Africa

Il 28 marzo, sempre a Durban, Sud Africa, Xi incontra alcuni leader politici africani per una colazione diplomatica. Coglie l’occasione per ribadire che le relazioni sinoafricane non cesseranno mai il proprio sviluppo e che la Cina è pronta a intensificarle. “Lo sviluppo – spiega – dei rapporti sinoafricani può essere declinato soltanto al presente progressivo né mai al passato prossimo. Siamo pronti a collaborare con i Paesi africani per portare a un livello più elevato i nostri legami, espandendoli in un’area più vasta”. Il presidente cinese nota che l’Africa ora sta attraversando una nuova fase critica nella sua ricerca di pace e sviluppo. Con un’economia prospera, osserva, e nuovi sforzi nella ricerca della forza attraverso l’unione, l’Africa si è cresciuta a livello internazionale. Al tempo stesso, ricorda, le si parano innanzi molte sfide. “Sono fiducioso – dice – nella possibilità che, mantenendo pace e stabilità ed esplorando attivamente un sentiero di sviluppo che le si addica, l’Africa possa senza dubbio imboccare la strada verso un futuro più luminoso”. Il presidente afferma che la situazione internazionale sta conoscendo cambiamenti profondi e complessi, cosa che offre ai rapporti sinoafricani un’occasione senza precedenti di sviluppo, ma anche tante sfide conseguenti ai nuovi contesti e problemi. Non importa, sostiene, come il panorama internazionale cambi, la Cina rimarrà ferma nella sua politica amichevole verso l’Africa, rimanendone per sempre un amico affidabile e un compagno sincero, sforzandosi di contribuire di più alla causa africana della pace e dello sviluppo. Xi impegna la Cina a essere un guardiano costante della pace e della stabilità africane nonché un risoluto promotore della prosperità e dello sviluppo africani, allo stesso modo che un sostenitore accanito della ricerca africana della forza nell’unione ed un saldo alleato del Continente Nero nei suoi sforzi per ottenere una giusta partecipazione nelle questioni internazionali. “Invitiamo – dice – la comunità internazionale a collaborare per svolgere un ruolo costruttivo nella ricerca africana di pace e sviluppo”.

Anche i leader africani decantano la tradizionale amicizia sinoafricana, dicendosi speranzosi di poter contare sul successo dello sviluppo cinese rafforzando la cooperazione sinoafricana.

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L'autore: Stefano Giovannini