I viaggi diplomatici di Xi Jinping – Terza tappa: 5° summit dei BRICS e Congo

Pubblicato il 26 Giugno 2013 alle 17:50 Autore: Stefano Giovannini

In Congo

Il presidente della Repubblica Popolare Cinese arriva il 29 di marzo in Congo su invito della controparte Denis Sassou Nguesso, recatosi in visita ufficiale in Cina quattro volte. Il viaggio di Xi fa séguito a quello del 2006 dell’ex-premier cinese Wen Jiabao (温家宝). Le relazioni diplomatiche fra i due Paesi presero il via il 22 febbraio 1964. Nel 2012 gli scambi commerciali hanno raggiunto un valore di 5,08 miliardi di dollari, mentre nel 2002 arrivavano a cifra 290 milioni. La Cina è il maggior partner commerciale della Repubblica del Congo. Le esportazioni cinesi in Congo sono perlopiù costituite da equipaggiamento meccanico ed elettrico e prodotti tessili e di nuova tecnologia. Le importazioni constano per la maggior parte di legname e greggio. La Cina ha fornito aiuto al Congo dopo che a marzo 2013 nella capitale Brazzaville è esploso un deposito di armi, mentre la Repubblica del Congo ha donato all’RPC un milione di dollari a séguito del terremoto del Sichuan (四川) del 2008. Al fine d’incrementare gli scambi culturali ed educativi, la Cina ha aperto un Istituto Confucio all’Università Marien Ngouabi di Brazzaville. Dal 1975 il governo cinese elargisce ogni anno borse di studio agli studenti congolesi. Dal 1967 ha inviato in Congo 671 volte dei volontari (alcuni più volte).

[ad]Questo lo sfondo da cui prende le mosse Xi quando promette al Parlamento congolese che la Cina intensificherà la cooperazione col Congo e rimarrà “un amico e alleato dell’Africa per tutte le stagioni”. L’anno prossimo sarà il cinquantenario della fondazione delle relazioni diplomatiche tra i due Stati. Per tale occasione, Xi afferma che la sua speranza è quella di vedere le due parti compiere sforzi congiunti nell’ottica di un innalzamento della cooperazione bilaterale complessiva, che deve declinarsi lungo le due direttrici di solidarietà e mutua assistenza. Il capo di Stato cinese dice che il suo governo s’impegnerà per facilitare i principali progetti di cooperazione bilaterale, incoraggiando le imprese a partecipare allo sviluppo delle zone economiche speciali. Sassou Nguesso, apprezzando i frutti della cooperazione coll’RPC e definendo “un’opportunità storica” per il Congo la prima visita ufficiale di un presidente della Repubblica Popolare Cinese, dice che il suo Paese è grato alla Cina per il suo supporto e spera di concretizzare l’alleanza nella costruzione di strade, ferrovie e altre infrastrutture. Sassou Nguesso rigetta l’ipotesi accusatoria del neocolonialismo cinese in Africa, spiegando che i popoli africani sanno bene che cosa sia il colonialismo, avendolo vissuto sulla propria pelle, né permetteranno che simili malevole illazioni fuorviino il proprio pensiero. La Cina, aggiunge, rispetta e aiuta l’Africa né interferisce nei suoi affari interni. Il popolo africano, continua, supporta la cooperazione sinoafricana e spera che la Cina svolga un ruolo maggiore nella promozione della pace, della stabilità e dello sviluppo africani.

Xi sprona le nazioni africane a proseguire nella ricerca di forza tramite l’unione e ribadisce l’impegno cinese nello sviluppo di una collaborazione amichevole con esse in un contesto di promozione di pace e sviluppo nel continente. Importante pilastro, dice, del nuovo tipo di alleanza strategica sinoafricana è la vicinanza fra i due popoli, che funge da “delicato propellente” in confronto al “rigido supporto” della cooperazione economica. È solo, osserva, tramite la partecipazione pubblica attiva che l’amicizia sinoafricana mantiene vigore e la cooperazione può essere consolidata. Lo sviluppo dei rapporti bilaterali può avvalersi di un più ampio e saldo sostegno pubblico solo a condizione che la cooperazione biunivoca continui ad addurre benefici ai due popoli. Xi invoca l’implementazione di nuove piattaforme di contatto diretto e la fornitura di più numerose fonti informative per la comprensione reciproca.

Il giorno seguente, al termine dell’incontro fra i due presidenti, RPC e Repubblica del Congo emettono un comunicato congiunto, in cui ufficializzano l’istituzione di un’“alleanza cooperativa complessiva basata su solidarietà e mutua assistenza”. I due capi di Stato, si legge nel documento, s’impegnano a proseguire nel supporto reciproco sui temi della sovranità nazionale e dell’integrità territoriale. Sassou Nguesso ribadisce ibidem l’impegno congolese nell’affermazione della politica dell’unicità cinese (cioè la teoria per cui la Repubblica Cinese di Taiwan, peraltro espulsa dall’ONU nel 1971 per farvi entrare l’RPC, sarebbe una regione cinese e non uno Stato a sé) e il supporto della Repubblica del Congo al governo dell’RPC nei suoi sforzi per l’unificazione nazionale. I due leader convengono ibidem sulla valutazione che le due economie siano complementari e godano di un grande potenziale cooperativo. La Cina s’impegna ad assistere il Congo nel suo sviluppo economico. Xi e Sassou Nguesso riaffermano ibidem il loro impegno nel rafforzamento della collaborazione in settori quali l’agricolo, l’infrastrutturale e l’energetico e nell’esplorazione attiva di opportunità cooperative in settori quali l’industriale, lo zonale economico speciale e lo sfruttatorio risorsistico minerario. D’accordo ibidem anche sul fronte degli scambi tra civili Xi e Sassou Nguesso, nei settori culturale, educativo, sanitario, addestrativo manodoperistico eccetera. Importante, ritengono ibidem, pure la promozione di scambi amichevoli tra stampa, università e organizzazioni giovanili e femminili, nel tentativo di promuovere la mutua conoscenza popolare. I due capi gradiscono ibidem constatare che, sotto la guida del Forum Cooperativo Sinoafricano, i due Paesi hanno assistito a uno sviluppo onnicomprensivo e rapido delle relazioni diplomatiche in anni recenti, riverberatosi in modo positivo sulla cooperazione. Sui problemi locali i due capi esprimono ibidem preoccupazione sulle crisi recenti nel continente africano. Xi apprezza ibidem gli sforzi di Sassou Nguesso per risolvere tali difficoltà. Le due parti votano ibidem il mantenimento della cooperazione negli affari globali, l’incremento della coordinazione su grandi temi quali la riforma delle Nazioni Unite, il cambiamento climatico e lo sviluppo sostenibile e la difesa congiunta di diritti e interessi dei Paesi in via di sviluppo.

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L'autore: Stefano Giovannini