Ferrara “verdetto rende giustizia italiana simile a iraniana o afghana”

giuliano ferrara

Giuliano Ferrara giornalista e direttore del Foglio commenta la sentenza di primo grado del processo Ruby.

[ad]“Si tratta di una sentenza vergognosa, che affligge la giustizia italiana e la rende simile a quelle afghane o iraniane. All’ordine del giorno c’era la pronuncia su una questione culturale e morale che sta alle radici degli ultimi vent’anni di vita pubblica in Italia”.

Intervistato dal Messaggero, il direttore del Foglio Giuliano Ferrara si esprime sulla sentenza del caso Ruby e invita alla manifestazione per questo pomeriggio a Roma.

”Stiamo parlando di un processo politico, mediatico e giudiziario – aggiunge. – Le cose si rincorrono. C’è chi ha una antica aspirazione: far fuori Berlusconi con i processi e non con il voto dei cittadini. C’è chi ha un’altra e parimenti antica aspirazione: affermare il proprio potere sull’opinione pubblica attraverso il rilancio del neo-moralismo puritano. C’è chi ha infine l’antica aspirazione di distruggere quello che considera l’erede di Craxi e l’arcinemico della giustizia politica”.

”A mio avviso – prosegue – i veri nemici del governo stanno con Pier Luigi Bersani. Sono quelli che il governo di Enrico Letta l’hanno subito. Un esecutivo voluto da Napolitano, voluto da Berlusconi, voluto dalle persone serie che in Italia, quando si occupano di politica, lo fanno mettendo in cima a tutto l’interesse comune. Non vedo Berlusconi come uno che rovescia il tavolo e fa dei colpi di pazzia perché è di cattivo umore”

CARLO ROSSELLA “MAI VISTO MINORENNI ALLE FESTE DI ARCORE”

carlo rossella, presidente medusa film

Commento di Carlo Rossella: giornalista e presidente di Medusa Film.

Rossella chiarisce: ”Quando ho deposto il 5 novembre 2012 al processo ho detto l’assoluta verità e cioè che alle due feste ad Arcore a cui ho partecipato non ho mai visto nè minorenni nè Ruby. Lo ribadirò  in ogni sede giudiziaria. Speriamo mi credano”.

Rossella racconta cosa vide la sera del 19 settembre: ”la cena si svolse in un’atmosfera festosa, davvero di grande allegria”, oltre a Berlusconi ”c’eravamo io, Fede e tutte le ragazze”, ”ci furono risate, canti, balli”, a un certo punto ”partirono pure un paio di trenini”. Poi si scese nella ”sala del bunga bunga”. ”Quella sera non vidi ragazze in maschera. Non mi accorsi di circostanze curiose. Però, ripeto, io nella sala del bunga bunga rimasi non più di cinque minuti”.

BRUNETTA “FAREMO COME NAPOLITANO, DIRITTO-DOVERE DI REAGIRE”

silvio berlusconi e renato brunetta

“Quando viene leso un diritto fondamentale, un diritto costituzionale, le persone, i singoli, ma anche le istituzioni hanno il diritto-dovere di reagire. Noi faremo esattamente quello che ha fatto il Presidente della Repubblica per difendere i diritti costituzionali della Presidenza della Repubblica. Ho visto la reazione di Giorgio Napolitano quando ingiustamente è stato sottoposto a intercettazioni e il Presidente della Repubblica, la Presidenza della Repubblica, ha coinvolto la Corte Costituzionale per stabilire i diritti del presidente”.

“Mi pare che la procura di Palermo non stia tanto bene dopo le sue ultime decisioni, mi pare che il procuratore capo di Palermo sia in fase di trasferimento, mi pare che i nastri delle registrazioni siano stati distrutti, mi pare che ci sia stata una pronuncia della Corte costituzionale a riguardo. Se l’ha fatto il Presidente della Repubblica, avendo pienamente ragione, può farlo il cittadino, già presidente del Consiglio Silvio Berlusconi”, conclude Brunetta.

Renato Brunetta è favorevole a firmare i sei referendum radicali sulla giustizia. Lo ha detto lo stesso capogruppo del Pdl a Montecitorio intervistato da ”Radio Anch’io”. ”Separazione delle carriere dei magistrati, fine dell’obbligatorietà dell’azione penale, responsabilità civile dei magistrati, stop all’ergastolo sono temi – ha aggiunto – sui quali mi piacerebbe venissero raccolte milioni di firme dei cittadini in modo che nella prossima primavera si possa votare, se non ci saranno elezioni politiche prima”.