Accorinti sindaco di Messina dopo aver sbaragliato i partiti

Renato Accorinti, il nuovo sindaco di Messina che ha sbaragliato i partiti (M5S compreso)

Ieri i ballottaggi siciliani hanno riservato una sorpresa senza precedenti. Infatti, la poltrona di sindaco della città dello Stretto verrà occupata da Renato Accorinti, esponente di punta del movimento No Ponte e di quello Nonviolento, dichiaratamente apartitico. L’ormai ex insegnante di Educazione fisica ha vinto la sua corsa per il Municipio peloritano. Ma neanche dopo l’ufficializzazione del suo trionfo ha smesso di correre: infatti, abbandonata la sede dalla quale ha seguito i risultati, si è subito diretto verso Palazzo Zanca – il Municipio della città – per entrare in quell’edificio che l’aveva più volte ricacciato “come se fossi un appestato”, ha ricordato il neosindaco.

[ad]Accorinti, 59 anni, ha sconfitto al ballottaggio il candidato del centrosinistra Felice Calabrò (Pd), doppiamente beffato da quei 59 voti mancati, che avrebbero chiuso la partita già al primo turno. Le percentuali finali sono: 52,67% (47.866 voti) contro 47,33% (43.017). In pratica Accorinti è stato l’unico a guadagnare consensi tra i due, partendo dall’inaspettato 24,02% del primo round.

Adesso il neosindaco dovrà rimediare al buco di 392 milioni di euro nel bilancio delle casse comunali. La precedente giunta di centrodestra è stata guidata da Giuseppe Buzzanca (Pdl), dimessosi ad agosto 2012 in vista della candidatura all’Assemblea regionale siciliana, per la quale non è risultato eletto. Il Movimento 5 Stelle non è riuscito ad approfittare della disastrosa situazione economica della città, ottenendo al primo turno un misero 2,53%, risultato che non gli ha permesso di eleggere nessun consigliere.

È possibile leggere alcune delle possibili proposte dell’amministrazione Accorinti, scorrendo il suo programma elettorale: sul tema del risanamento finanziario, il neosindaco ha indicato quattro iniziative fondamentali: “1) Immediata due diligence sui conti del Comune e sulle spese correnti dell’amministrazione, al fine di eliminare le ampie sacche di spreco e di imporre criteri di sana amministrazione e di economia; 2) Riduzione dei costi della politica (taglio degli emolumenti per il Sindaco e per gli Assessori e proposta di riduzione dei gettoni per i Consiglieri Comunali, con riferimento a chi gode di altre fonti di reddito, aggiuntive rispetto a quello previsto per il servizio reso alla città con l’impegno politico); 3) Controllo e rimodulazione del sistema di corresponsione delle indennità aggiuntive ai dirigenti del Comune; 4) Attivazione di contratti con società ESCo per l’efficientamento energetico degli edifici di proprietà e gestione comunale e dell’illuminazione pubblica, con conseguente immediato risparmio economico”. Insomma, si tratta di un programma ambizioso, molto affine alle posizioni dei grillini. La vittoria di Accorinti ha forse rilanciato le liste civiche non-posizionate nei grandi comuni, dopo le esperienze di Orlando a Palermo, De Magistris a Napoli e Pizzarotti a Parma. E stando a quello che riporta il sito della Civica Accorinti, le proposte programmatiche sono nate “dal coinvolgimento di tutti i cittadini in tavoli tecnici tematici. Ogni tavolo, moderato da persone di assoluta esperienza nel settore, è [stato] aperto a tutti”.

La Sicilia che alle scorse Politiche e Regionali aveva incoronato Beppe Grillo ed il suo movimento, ieri ha scelto una personalità extra partes: probabilmente è un segnale d’allarme per le scelte del M5S a Roma, convinto – fino a ieri – di detenere un qualche copyright sulla partecipazione cittadina.

 

Fabrizio Neironi