Le elezioni presidenziali polacche, rinviate per colpa della pandemia, si svolgeranno Domenica 28 Giugno, con un eventuale secondo round il 12 Luglio. A causa del Coronavirus si voterà sia per corrispondenza, sia in modo tradizionale.
Le precedenti elezioni del 2015 videro vincitore al secondo turno con il 51,5% Andrzej Duda del partito Diritto e Giustizia (destra conservatrice e clericale) contro Bronisław Komorowski, all’epoca Presidente uscente ed esponente del partito liberal-conservatore Piattaforma Civica, fermo al 48,5%.
La Polonia è una repubblica con forma di governo semipresidenziale e il popolo elegge direttamente il Presidente. Quest’ultimo viene eletto a maggioranza assoluta e resta in carica per cinque anni con un limite di due mandati. Qualora non si raggiunga il 50%+1 delle preferenze al primo turno, i due candidati che hanno ottenuto il maggior numero di voti si sfideranno in un ballottaggio.
Attualmente i due candidati più importanti sono il Presidente uscente Andrzej Duda, dato per favorito dai sondaggi, e l’attuale sindaco di Varsavia Rafal Trzaskowski, il nuovo candidato della coalizione liberal-democratica dopo la rinuncia di Malgorzata Kidawa-Blonska.
Trzaskowski e Duda hanno idee differenti, specialmente sulle questioni sociali. Il primo vuole difendere i diritti della comunità LGBT, mentre il secondo ritiene quella LGBT “un’ideologia dannosa”. Partendo da ciò, Duda ha accusato Trzaskowski di essere un elemento dell’élite di Varsavia e contrario al 500plus, la riforma volta a favorire la natalità.
I sondaggi d’Ibris e di United Survey danno per favorito il Capo di Stato uscente, rispettivamente con il 41% e con il 41,5%, non sufficienti per la maggioranza assoluta. Trzaskowski sarebbe invece rispettivamente dato al 27,1 % e al 28,3%.
Tra i candidati minori i più importanti sono il pubblicista cattolico Szymon Holownia e Wladyslaw Kosiniak-Kamysz, il candidato del partito popolare polacco (Psl) vicino ai contadini. Entrambi però, secondo le rilevazioni, sono molto lontani dalla presidenza.