“Il rilancio parte da sinistra” col nuovo guru di Renzi
“Il rilancio parte da sinistra” la ricetta economica di Yoram Gutgeld nuovo guru di Renzi.
[ad]“Il rilancio parte da sinistra” è il titolo del documento programmatico, anticipato e diffuso nei giorni scorsi da Il Foglio, in cui compare la ricetta economica di quello che è descritto come il nuovo “guru” di Matteo Renzi.
Stiamo parlando del neo deputato del Pd, eletto in Abruzzo, Yoram Gutgeld. Nato a Tel Aviv nel 1959 e giunto in Italia trent’anni più tardi.
Gutgeld ha alle spalle un passato da dirigente della nota società di consulenza McKinsey.
Ma veniamo al documento che dovrebbe ispirare il sindaco di Firenze nella prossima battaglia per la conquista del partito. Le 54 slide del file messo online dal giornale di Giuliano Ferrara sembrano suggerire un profilo più labour alle proposte economiche dell’ex rottamatore, riaffermando la centralità di valori quali l’equità sociale e la redistribuzione delle risorse.
“La soluzione si trova a sinistra – si legge – perché passa inevitabilmente attraverso la comprensione e la denuncia della profonda iniquità sociale che la cattiva gestione ha prodotto”.
Gutgeld ha in mente una sinistra che “vuole fare ridere i poveri e non far piangere i ricchi” (qui il riferimento è al noto manifesto di Rifondazione comunista del 2006, su cui campeggiava la scritta “Anche i ricchi piangano” ), una sinistra “che rivendichi con orgoglio lo Stato sociale” ma che non abbia paura di termini come “produttività” e “flessibilità buona”. Insomma una sinistra capace di reinventarsi e aggiornarsi, senza avere paura di intaccare i propri tabù.
A dire il vero, Renzi ne aveva già fatto cenno durante la campagna elettorale delle primarie del 2012. Ma in quei mesi in cui si polemizzò su molti argomenti – dalle regole e la loro interpretazione da parte del Comitato dei garanti ai ripetuti endorsement di esponenti di centrodestra al candidato rottamatore – la proposta economica passò nettamente in secondo piano.
Oggi il documento firmato Gutged la riprende e ne precisa la portata. Consiste nell’abbassamento dell’Irpef (inizialmente di circa 50 euro al mese) per chi ha un reddito mensile inferiore ai 2mila euro netti. Per il primo anno, la copertura di 8-10 miliardi sarebbe garantita attingendo alla Cassa Depositi e Prestiti oltre che dalla vendita delle case popolari a un prezzo di favore.
Negli anni successivi, invece, lo sconto sull’Irpef dovrebbe persino aumentare (sino a quasi 100 euro in meno mediamente) grazie al recupero di risorse (dai 30 ai 35 miliardi di euro) dalla lotta all’evasione fiscale. Già, la lotta al sommerso: quante volte l’abbiamo sentita, invocata da esponenti politici di tutti gli schieramenti, senza che si sia mai giunti a un risultato concreto?
Sul “come” aumentare la fedeltà fiscale, per il momento, il documento di Gutgeld non entra nel dettaglio, limitandosi a richiamare l’utilizzo di nuove tecnologie per favorire la trasparenza e la riorganizzazione degli organismi investigativi ed esattoriali. Resta tuttavia la stima, nel caso la lotta all’evasione avesse successo, di un aumento dei consumi di circa 10 miliardi di euro all’anno (pari a mezzo punto di Pil).
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