Si torna a Forza Italia, parola di Berlusconi. La notizia era nell’aria da tempo, ma ora ha assunto i connotati dell’ufficialità.
[ad]Da qui a pochi mesi (c’è chi dice addirittura entro fine luglio) nella politica italiana tornerà Forza Italia. Lo ha annunciato direttamente Silvio Berlusconi, ai microfoni del Tg1.
Il ritorno del partito-azienda, nato giusto 20 anni fa, non presuppone, in ogni caso, l’addio al Popolo della libertà. Il Pdl, dice il Cavaliere, “resterà come coalizione di partiti del centrodestra”, coalizione nella quale confluirà Forza Italia, che ne assumerà la leadership, un pò come avvenne dal 1994 al 2006 quando il partito di Berlusconi era il perno su cui si reggevano prima il Polo della libertà e poi la Casa delle libertà.
Ma chi guiderà la rinascita forzista? Domanda retorica, ovviamente: “Al vertice temo sarò chiamato ancora una volta io, che sono il numero uno” spiega Berlusconi.
Al di là delle “amazzoni” (Biancofiore, Santanchè, Prestigiacomo, ecc.), che hanno premuto per mesi per un ritorno alle origini, le dichiarazioni del Cavaliere hanno suscitato reazioni contrastanti tra gli altri dirigenti del Pdl: se infatti Daniele Capezzone parla di “grande notizia” e Altero Matteoli, seppur proveniente da Alleanza Nazionale, parla della rinascita di Forza Italia come “punto di riferimento dei moderati”, il ministro Gaetano Quagliariello mette in guardia: “bene se la nuova Fi ha lo spirito inclusivo delle origini, male se diventa la curva sud dei tifosi che estremizza ancora di più i messaggi”.
Anche un fedelissimo come Fabrizio Cicchitto, giorni fa, ha manifestato qualche perplessità: “la discussione è aperta e non può essere risolta a colpi di editti da parte di chicchessia”.
Chi non parla, invece, è il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, che, in merito al ritorno del partito azzurro, si è limitato a riservare qualche stilettata a Daniela Santanchè, nel corso di una puntata di Porta a Porta. Davvero poco per colui che, fino a prova contraria, è ancora il segretario del Pdl e che rischia di essere scavalcato non solo dall’eterno ritorno di Silvio, ma anche da qualche fedelissima berlusconiana (si è parlato proprio della Santanchè) alla guida del nuovo partito.
Nel corso dell’intervista al Tg1 non si parlato solo di Forza Italia.
Berlusconi ha infatti rinnovato il pieno appoggio al governo Letta: “Dal Pdl viene un sostegno leale e convinto al governo. Le critiche di qualche esponente devono essere intese solo come uno stimolo a fare di più ”.
Non poteva mancare, poi, un accenno alla giustizia, tema sul quale il Cavaliere non può trattenersi: “Si cerca di portare a conclusione la guerra dei vent’anni contro Berlusconi, cercando di colpirlo nel suo patrimonio, nell’immagine, nei diritti politici e ora anche nella libertà”. E avverte Letta che intende tornare alla carica sulla giustizia, tema che solo ieri ha mandato in tilt la maggioranza. “Se c’è un settore nel nostro Paese che ha bisogno assolutamente di una profonda riforma è proprio quello della giustizia”.
Alessandro Genovesi