Matteo Renzi rimette in discussione la separazione tra la figura del segretario e quella del candidato premier
[ad]Il sindaco di Firenze reclama primarie aperte, il cui vincitore diventa il candidato per la guida del governo. Di opinione diversa un altro pretendente alla carica di segretario, Gianni Cuperlo.
Per Renzi “la sfida più grande sarebbe certamente la posizione di premier e per questo diventa importante il partito. Chi vince le primarie aperte dovrebbe essere il candidato a guidare il Governo. Certo, non vorrei diventare capo del Pd per cambiare il partito, ma per cambiare l’Italia”
Dario Nardella, molto vicino al sindaco di Firenze, spiega così la linea di Renzi: ”Se è utile è pronto a fare anche il segretario ma solo a condizione che quello congressuale sia un confronto aperto ed esplicito sul Pd e sul Paese che vogliamo. Se invece pensano di inventare regole ‘contra personam’ Matteo continuer la sua esperienza di sindaco”.
La sortita di Renzi insiste nel dibattito già movimentato del Pd. E le letture della mossa del sindaco sono diverse: una ‘condizione’ per scendere in campo oppure una scusa per tirarsi indietro seguendo il copione, secondo gli anti-renziani, del ‘vittimismo’.
Nell’intervista alla Faz Renzi parla anche del governo Letta e non sono solo elogi per “l’amico Enrico”. Letta “è un amico, solido, abile, competente, ed è un grande europeista. Tutto quello che fa è pragmatico e non rivoluzionario“, ma “nella nostra situazione i piccoli passi non bastano”, avverte il sindaco.
E Renzi spiega al quotidiano tedesco quello che farebbe se fosse lui a palazzo Chigi: “Finora l’Italia era in stagnazione perché i politici fungono da tappo per lo sviluppo. Nonostante il blocco della politica, nonostante il costo dell’energia del 30 per cento più alto di quello in Germania, nonostante un sistema di formazione professionale lontano dalle esigenze e nonostante una burocrazia per la quale da sindaco mi vergogno, imprenditori italiani sono in grado di competere con i tedeschi. Quando questi problemi saranno superati, l’Italia avrà un ruolo più forte della Francia, dove la crisi ancora peggiorerà. Finora la Germania per noi è ancora un modello, ma presto si andrà avanti insieme”.