Forza Italia 2.0 vola nei sondaggi, mentre il PDL si sgretola
Il dado ormai è tratto. Era nell’aria da settimane e infatti è stato finalmente annunciato dal Cav: si torna a Forza Italia. Questo, però, non porterà allo scioglimento del PDL che sarà un partito cornice e facente parte della coalizione di centrodestra. Il PDL scricchiola, mentre i sondaggi comunicano il volo di Forza Italia.
[ad]Tutti ormai sapevano dell’umore di Berlusconi, fortemente scontento del PDL, soprattutto all’indomani della debacle elettorale alle amministrative. Il Cavaliere era stanco del Popolo delle Libertà, dei compromessi interni per la variegata formazione del soggetto. Era nostalgico, nostalgico rispetto ai fasti degli anni ’90 quando in Forza Italia era il padrone assoluto del suo partito, dove faceva il bello e il cattivo tempo senza dar troppo conto alle correnti, come avviene nel PDL ora soprattutto con gli ex Alleanza Nazionale. La volontà di Berlusconi, ribadita più volte, è rinsaldare un sistema bipolare lavorando sui fasti degli anni ’90 e sulla fedeltà dello zoccolo duro dell’elettorato berlusconiano. Il cav vuole un centrodestra moderato formato da più partiti, lavorando, quindi, in stretta collaborazione con altri soggetti, in particolare Fratelli d’Italia e Lega Nord.
E l’idea di Berlusconi sembra piacere agli elettori di centrodestra. Infatti, secondo un sondaggio di Euromedia Research, illustrato a QN da Alessandra Ghisleri, il ritorno al passato di Berlusconi è molto gradito dall’elettorato di centrodestra. Secondo la sondaggista l’ex premier conta su uno zoccolo duro di circa il 18% dei votanti che hanno piena fiducia in lui. L’operazione restyling mira a recuperare almeno 6 milioni di voti che sono defluiti dal partito del cavaliere, ma per fare ciò, secondo la sondaggista, Berlusconi non deve fare un semplice cambio d’intestazione, bensì sviluppare un serio piano programmatico, visto che “l’elettorato di centrodestra è diventato molto più esigente rispetto al passato”. Ghisleri, inoltre, analizzando il livello di fiducia nel premier Enrico Letta (48.3%), nota come il più del 55% degli intervistati che hanno fiducia nell’attuale governo siano elettori del PdL, mostrando come “la mossa delle larghe intese sia piaciuta all’elettorato di centrodestra”.
L’annuncio di Forza Italia, proprio per la variegata quantità di anime che ci sono nel PDL, ha spezzato il partito in due tronconi. Da una parte i falchi, con l’on. Santanchè in testa, fedelissimi a Berlusconi e che seguiranno il cavaliere nel nuovo progetto. Dall’altra parte un troncone fatto dagli ex AN, che non accettano il nuovo progetto di partito ‘dittatoriale’ di Berlusconi, e dall’altra la compagine governativa, di cui fa parte Alfano, che non escludono ne rigettano Forza Italia ma che vorrebbero una linea più prudente. Tra gli scettici il gruppo più corposo è sicuramente rappresentato dagli ex AN. La Russa, che è già da tempo emigrato in Fratelli d’Italia, augura buon lavoro all’ex premier sottolineando come Berlusconi “sia stato chiaro, vuole comandare di nuovo tutto lui come nel ‘94”. Guarda verso altri lidi Gianni Alemanno che, insieme a Ronchi, Poli Bortone e altri ex AN, sono stati avvistati a Lecce nel ‘cantiere’ per la nuova Destra avviato da Storace. Gli ex AN che già hanno deciso di non aderire al nuovo progetto, non vogliono sparare a zero sul nuovo soggetto. “Berlusconi vuole una destra fatta da più soggetti e noi ne prendiamo atto” dice Alemanno. Molto più prudente, invece, il segretario Angelino Alfano che invita tutti all’unità e alla calma per lavorare nel PDL in questa fase di traghettamento verso Forza Italia. Unità che sarà testata alla Camera martedì, quando si voterà per il vice presidente, che sostituirà Maurizio Lupi, carica per la quale sembra essere in pole position Daniela Santanchè, ma si temono franchi tiratori dopo che un gruppo di parlamentari, che possono essere individuati nel gruppo contrario a Forza Italia, hanno avanzato i propri dubbi proprio in merito alla candidatura dell’imprenditrice.