Tour de France: la speranza di tutti gli appassionati è che lo spettacolo di una tra le corse ciclistiche più antiche spazzi via tutte le ombre attorno a questa edizione numero 100.
[ad]Il Tour de France con le sue tappe, i suoi paesaggi che hanno ispirato grandi maestri della pittura francese, deve regalare emozioni.
Deve far rinascere il ciclismo,uno sport bellissimo, che è stato a lungo bombardato senza pietà da vicende tristissime. La parola doping ha purtroppo accompagnato per troppo tempo il ciclismo: le sette vittorie di Lance Armstrong al Tour, macchiate dall’uso di sostanze proibite, rappresentano il passato, malato, che nessuno mai dimenticherà.
L’Uci dovrà prendersi le proprie responsabilità per aver deciso di combattere il doping troppo tardi, chiudendo forse troppe volte un occhio su qualcosa di anomalo.
Il presidente McQuaid annuncia che verranno fuori nei prossimi giorni i risultati delle analisi di alcuni ciclisti,ora ritirati,che hanno partecipato al Tour
Fino a qui nulla di strano, se non che tra questi nomi fatti dallo scozzese c’è anche quello dell’ultimo italiano ad aver trionfato, Marco Pantani. Non si può accusare di aver abusato di sostanze proibite chi purtroppo non può più far emozionare il Mondo con le sue scalate, con la sua inconfondibile pedalata, e che non può difendersi da eventuali accuse.
Il Tour de France quest’anno è partito dalla Corsica, e dopo tre tappe ha raggiunto il Continente. La cronosquadre di Nizza è vinta dal team della Orica GreenEdge e la maglia gialla va all’australiano Simon Gerrans, che difficilmente la terrà fino ai Pirenei.
Lo spettacolo comincerà proprio con le tappe in montagne, e per il 18 Luglio è previsto l’appuntamento con la temutissima Alpe d’Huez, tanto cara agli appassionati italiani per la scalata leggendaria dell’indimenticato Pirata di Cesenatico. Novità del Tour 2013 sarà la chiusura in notturna negli Champs Elysees il 21 Luglio.
Tra i favoriti nessun italiano vista l’assenza dello Squalo Vincenzo Nibali: combatteranno fino a Parigi lo spagnolo Alberto Contador e l’inglese Chris Froome, ma attenzione ad Evans.
STEFANO MERLINO